Ponte di Torre Marino a Lanciano: residenti in Comune, lettera all'amministrazione civica. Ma i lavori slittano

Dopo dure proteste, con i sit -in messi in atto l’11 novembre (vedi foto) e 16 gennaio scorsi, ora c’è prova di dialogo tra l’amministrazione comunale e i residenti delle contrade di Torre Marino e Santa Maria dei Mesi e Candeloro di Lanciano (Ch) in merito alla demolizione, già fatta, e ricostruzione, da fare, del vecchio e cadente viadotto che sovrasta il tratto ferrato dell’ex Sangritana.

Un territorio a nord-ovest della città imprigionato da lavori non ancora partiti a causa di varianti progettuali. "Quel ponte lo vogliamo, ma va messa in sicurezza anche l’unica strada d’accesso, vietata ai mezzi pesanti", contestano i residenti. Una delegazione ha incontrato, in municipio, il sindaco Filippo Paolini e l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Bomba, ai quali hanno consegnato una lettera, con una serie di richieste, poi letta dal capo delegazione Eugenio D’Ovidio, ex consigliere comunale.  Il sindaco ha promesso: "Cercheremo di risolvere presto tutti i problemi". 

Una certezza è già il fatto che il ponte sarà terminato per fine aprile e non più per l’8 marzo. Tra piogge, fango, nuovi studi geologici e varianti progettuali a gennaio non si è lavorato affatto. "Aspettiamo gli interventi da 10 anni e bisognava essere più vigili sugli aspetti tecnici – dice D’Ovidio - . Gli abitanti della zona hanno ricordato le dure difficoltà che stanno vivendo a causa di quest'opera, costo oltre un milione di euro, anche perché sono costretti a percorrere un'unica via, che delimita l'ingresso e l’uscita.

"Ancora più grave – è stato aggiunto - è che il cantiere non è stato messo in sicurezza, anzi è in un periodo sbagliato date le allerte meteo. Allo stato attuale la viabilità è limitata e malmessa, con disagi che riguardano diverse abitazioni, le attività commerciali costrette a trovare soluzioni estemporanee per approvigionarsi, con un aumento di costi delle merci. Gli scavi sono poi a ridosso di una strada privata con problemi di accesso per la fornitura del gas tramite trasporto con cisterna. I mezzi pesanti più grandi non possono transitare tanto da penalizzare una pasticceria e un agriturismo che ha dovuto rinunciare ai bus con clienti.

In nove punti, i residenti chiedono: "evitare che le acque piovane della statale 84 allaghino il cantiere e le case limitrofe; il ripristino del manto stradale nei punti più danneggiati; il riposizionamento dei tombini, la segnaletica lungo il percorso Torre Marino - Santa Maria dei Mesi. E ancora la pulizia delle cunette e sfalcio d’erba per rendere una viabilità più ampia, specie nel tratto in forte discesa, e la rimozione dei cartelli di divieto ai mezzi pesanti anche sulla provinciale Orsogna – Lanciano; la sorveglianza periodica dell’area di cantiere. Infine il ripristino dell’illuminazione pubblica che, dal mese di novembre 2024, funziona a singhiozzo.

"Con i cittadini mi sono scusato – precisa l’assessore Bomba - ma da parte dell’amministrazione non c’è mai stato muro contro muro. Vigileremo sulla tempistica dei lavori chiedendo all’impresa un preciso cronoprogramma e l’assunzione di responsabilità. Al momento il fine lavoro slitta a dopo Pasqua. Ci saranno accurati sopralluoghi e attenzione sulla manutenzione della strada per Santa Maria dei Mesi, ma proveremo a sistemare con della breccia anche una strada che va verso Castel Frentano, anche se non risolve del tutto il problema".

Sempre in tema di mobilità, Bomba annuncia da domani, 30 gennaio, la chiusura del parcheggio di Olmo di Riccio, vicino alla bocciofila, dove è in corso la rigenerazione urbana con l’intervento del Pnrr per 3,5 milioni di euro. Dopo la nuova pavimentazione il parcheggio riaprirà a fine aprile. 29 gen. 2025

WALTER BERGHELLA

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