Lanciano. Da Tinto Brass a Gesù, Claudia Koll racconta: 'Così è cambiata la mia vita'
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“Un giorno avevo appena finito di parlare al telefono con la mia agente, quando una voce che mi turbava da tempo mi disse: ‘Tu non hai odiato!' Quella voce era il maligno, lei era il cruccio di mamma e papà per le sue scelte artistiche. Cala il silenzio nella cattedrale di Lanciano (Ch). A parlare è Claudia Koll (all’anagrafe Colacione). Che delicatamente, senza rancori o maldicenze, racconta la sua vita, la conversione, la pace che da anni pervade il suo cuore. Una pace frutto di un cammino, di una fiducia riposta in Dio.

Classe 1965, dopo un primo periodo di studi universitari in medicina, passa al cinema e teatro con esperienze "discutibili", alla scuola del regista Tinto Brass. Eppure quella vita è dimenticata, appartiene ad un lontano passato,  soprattutto dell’anima. Non senza pagarne, per uscirne, un prezzo esperienziale altissimo: l'incontro col maligno, come lei dice. "In quell’occasione, ero in albergo, l'ho respinto dicendo: ‘Sono fatta per amare’. Ho respinto l’odio. E il maligno mi ha aggredito fisicamente, era una forza che mi toglieva il respiro. Ho gridato il ‘Padre nostro’ per liberarmi. E ho preso fra le mani un crocifisso che mi avevano regalato, stringendolo a me. Mi sono sentita abbracciata da Dio”. "Perché l’hai fatto? Perché mi hai liberato?", chiede direttamente a Dio. "Tu sei Padre? Ti voglio conoscere…", continua. Per mezz’ora la Koll racconta l’opera di Dio nel suo cuore. Con un inedito biografico.

Con un pizzico di orgoglio, infatti, nella basilica piena di gente, l’ex attrice rivendica le sue origini di... San Vito Chietino (Ch). E' infatti figlia di Basilio Colacione e Laura Marino (dai quali è nata anche la sorella Lucilla di poco più piccola). Laura Marino, dunque la madre della Koll, ha origini sanvitesi, poiché suo padre (nonno di Claudia), Pasquale Marino (medico della Rai), era nato proprio a San Vito Chietino da Rocco Marino e Anna Ciampoli. E nessuno ci fece caso ma “ogni anno, buona parte dell’estate la Koll la viveva a San Vito con la sua famiglia” ci dichiara la cugina Marcella Marino, tant’è che legatissima alla terra frentana “Claudia ha continuato a frequentare assiduamente gli svariati zii e cugini, a tutt’oggi ancora in contatto con lei. Questi per lei sono luoghi di piacevoli ricordi e di consolidati affetti” continua la cugina.

Quando il cuore della Koll riceve... la strigliata in una vita piena di contraddizioni? “Col passaggio alla Porta Santa a San Pietro". È il Giubileo del 2000, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. "È stato un processo lento e graduale quello della conversione, un processo nel quale si è risvegliata la mia coscienza che era addormentata, non andavo infatti in chiesa né mi confessavo". 

Puntualizza di essere stata una preoccupazione quotidiana per i genitori. Eppure “da quando sono uscita di casa mia mamma e il mio papà, a volte piangevano, pregavano per la mia vita. Ogni giorno. Instancabilmente. Sono stati 20 anni di preghiere. Mia mamma e mia nonna sapevano che avrei ottenuto grazia da Dio, per questo vi dico non smettete mai di pregare” quasi implora l’ex attrice. E con quel passaggio alla Porta Santa “in me si è accesa una fiammella…”. 

La stessa vita artistica era diventata un ingombro. Lei racconta... "comincio ad avere problemi sul set, ad incontrare i miei limiti, mi scopro fragile. Ed accade che non riesco a girare una scena. Fu lì che la mia coach mi disse: ‘Se non c’è verità nella tua vita come puoi essere te stessa?’ Verità. È stato il primo richiamo: essere autentica, scegliere nella verità”. 

Cambia frequentazioni. Inizia a vivere in ambienti diversi: soprattutto “sono entrata in chiesa” - racconta ad un pubblico che silenziosamente medita il suo racconto - “e ho iniziato a respirare pace, silenzio, mi si è squarciato il cielo. Un giorno la parola di Dio mi arriva dritta al cuore, quella parola mi ha raggiunto. Mi sono sentita libera. Nei momenti di difficoltà innalzavo il crocifisso con fede. Ed ho iniziato il cammino quotidiano con l’eucarestia e la parola...". 

Koll cambia davvero vita: "Ho smesso di fare l’attrice per mettermi a servizio di Dio, annunciare attraverso la mia voce il suo amore". Oggi la sua vita è un annuncio delle meraviglie di Dio e si dedica completamente alle opere umanitarie, soprattutto in Africa.

Con l’occasione della testimonianza è stato presentato il suo nuovo libro, scritto in collaborazione con il sacerdote don Giovanni Boer, "Non di solo pane vive l'uomo" (edizioni Tau editrice). Il volume contiene i commenti al Vangelo con pagine esperienziali della stessa Koll perché “il vangelo di Gesù è davvero la vita nuova per ogni uomo e donna”.

In mattinata prima di intervenire in cattedrale, Claudia Koll, con la cugina Marcella, è stata al cimitero di San Vito (Ch) dove ha deposto dei fiori e si è fermata a pregare sulle tombe dei parenti. Dopo la testimonianza, invece, ha visitato il Miracolo Eucaristico.

Alessandro Di Matteo

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