La crisi della Trigano Van di Paglieta approda in Regione

Per Trigano Van è ancora sos. E' preoccupante la situazione per l’azienda di Paglieta (Ch) leader nella produzione di van. Solo l'11 maggio c’era stato lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici.

Le organizzazioni sindacali, dopo aver lanciano un grido d'allarme nelle settimane scorse, ora trovano ascolto. Così la Cgil di Chieti, unitamente alla Rsu, è stata convocata dalla Regione Abruzzo per illustrare la situazione occupazionale e le criticità emerse.

Il problema principale è la mancanza di "materia prima" che nello specifico sono i furgoni da trasformare. Il sindacato ha così chiesto alla Regione, presente all’incontro l’assessore Pietro Quaresimale, "che ci sia una redistribuzione più equa verso i clienti da parte del costruttore, cioè Sevel, e i dubbi aumentano quando si pensa anche ai progetti futuri (che mancano di concretezza) in termine di transizione ecologica". Il segretario provinciale Andrea De Lutiis ha inoltre chiesto alla Regione di "farsi portavoce verso il fornitore della difficoltà che registriamo alla Trigano e che colpiscono anche tutto l’indotto ad essa legato" e che "si interfacci con la Regione Toscana dove oggi fra diretti e indotto il settore della camperistica occupa circa 8.000 persone. Auspichiamo - afferma De Lutiis - che le Regioni si facciano promotrici di un tavolo presso il ministero dello Sviluppo Economico".

"La fetta di produzione dedicata al settore della camperistica - viene aggiunto - è molto importante. Sappiamo che le aziende di questo settore si stanno già guardando intorno per fare ragionamenti su altri produttori, questa è una situazione che potrebbe avere ripercussioni importanti in tutto il nostro territorio".

Alla Trigano Van "a partire dal 2019 per terminare nel 2020, sono stati sottoscritti una serie di accordi sindacali che hanno portato investimenti in strutture e macchinari, l’acquisto di uno dei capannoni prima in affitto ma soprattutto, l’incremento del personale dai circa 160 impegnati di allora ai 409 di oggi che in realtà solo pochi mesi fa erano circa 480. Nonostante la forte richiesta di mercato, a causa della crisi di forniture ed oggi anche quella geopolitica, diventa sempre più concreto il rischio della perdita di ulteriori posti di lavoro. Nei prossimi mesi sono in scadenza circa 120 contratti di lavoro", rimarca Fiom.

Al termine dell’incontro la Regione Abruzzo ha dato la propria disponibilità, dichiarando che si coordinerà con la Regione Toscana. 25 mag. 2022

ALESSANDRO DI MATTEO

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