Val di Sangro. La salamandra dei veleni estivi...

La salamandra dei veleni... Eh sì, c'è questo piccolo e coloratissimo anfibio ad alimentare, in Val di Sangro, i livori politici estivi. Scatenati da una lettera del sindaco di centrodestra, di Gamberale, Maurizio Bucci, anche membro del Consiglio direttivo del Parco nazionale della Majella.

Il primo cittadino ha inviato una missiva al governatore d'Abruzzo, Marco Marsilio; ai presidenti della Provincia, Mario Pupillo, e del Parco, Claudio D'Emilio, oltre che al direttore Luciano Di Martino. Oggetto del documento la povera salamandra pezzata, nera con macchie gialle, che ha l'unica colpa di popolare un territorio dove le vie sono dissestate. "E' specie (non un rettile… leggasi sussidiario delle elementari) - fanno presente in una nota Stefano Orlandini, presidente della onlus Salviamo l'Orso, e Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologia Abruzzese - rarissima e tutelata da una Direttiva della CE e da una legge regionale...".  Circostanza che pare interessare ben poco al sindaco di Gamberale, nonostante sia nel direttivo del Parco, prima di tutto ente di tutela della natura e dell'ambiente. 

Ma che succede? Dopo anni di attesa e di proteste, sono cominciati i lavori per il ripristino della disastrata "Strada del bosco", che collega il comprensorio di Gamberale-Pizzoferrato con l'altopiano delle Cinquemiglia. Un'arteria strategica, anche per i servizi e lo sviluppo turistico di questi luoghi. I fondi sono stati concessi dalla Regione, da quella di D'Alfonso, mentre la Provincia di Chieti ha appaltato gli interventi per il risanamento della sinuosa stradina, che presenta voragini e frane e che corre tra una folta e ricca vegetazione. Essa, tra l'altro, ricade nell'area di competenza del Parco, che ha dato il nulla osta alle opere pur sottolineando che bisogna ridurre il "rischio di investimento delle salamandre".

Come? Con la realizzazione di alcuni attraversamenti sotto il manto d'asfalto che consentirebbero agli anfibi in questione di spostarsi, da un lato all'altro, senza rischiare di essere schiacciati dalle macchine in transito. Oltre alle mini gallerie dovrebbero essere apposti cartelli di avvertimento agli automobilisti, del tipo... "Attenzione! Attraversamento salamandre". Tutto al costo di 16mila euro. Cifra che ha fatto infuriare Bucci, che considera le misure adottate a tutela dell'animaletto... "un delirio...". Così si è rivolto a Marsilio e agli altri amministratori... "in indirizzo" chiedendo "di intervenire, facendo in modo che i soldi che dovrebbero esser spesi per le salamandre, siano destinati alla finalità per cui sono stati concessi. E cioè per il ripristino e la messa in sicurezza della strada. Poi viene tutto il resto".

Ma il primo cittadino di Gamberale non ha fatto i conti con le associazioni ambientaliste che sono intervenute nella vicenda. "Il sindaco - evidenziano "Salviamo l'orso" e Soa - ha utilizzato circa 700.000 euro di fondi pubblici (ovviamente…) per una piccola seggiovia, per la quale sulle Alpi svizzere o austriache a quella risibile quota non verrebbe speso alcunché per ovvi motivi legati ai noti cambiamenti climatici... Ora si altera perché il "suo" Ente Parco si è mobilitato per la salvaguardia di una specie, spendendo la cifra “astronomica” di 16.000 euro, finalizzata a realizzare tre banali tubi sotto il manto stradale che ne permettano gli spostamenti. In pratica un consigliere del Parco nazionale chiede al suo Ente di favorire investimenti a perdere e dannosi, rinunciando invece a piccole spese in favore della natura".

Parco - viene aggiunto - "che ha già rinunciato ad utilizzare qualche centinaia di milioni di euro dei fondi Por Fesr regionali destinati soprattutto alla realizzazione di opere di connessione ecologica, come gli attraversamenti stradali per la fauna, destinando gli stessi alla ennesima sistemazione di sentieri, parcheggi e basi di partenza di una cabinovia, tradendo quindi la propria funzione prioritaria". 

"Al sindaco - tuonano ancora le associazioni ecologiste - sfugge il fatto che i sottopassaggi, i "cavalcavia verdi" o le recinzioni che evitino gli incidenti,  a danno sia della fauna che degli automobilisti, vengano realizzati in tutto il mondo anche all’esterno dei parchi come una prassi corretta: basta recarsi in Germania, Austria e Regno Unito per osservare i sottopassaggi per anfibi come il rospo, peraltro molto più comune della salamandra. Ma anche in Kenya o nello Sri Lanka, dove certo le buche nelle strade ed i problemi non mancano, recinzioni ed ecodotti vengono istallati lungo le strade in accordo con le civili popolazioni locali". La "boutade" del sindaco "ha stimolato e motivato" una lettera al ministro Costa da parte delle associazioni  affinché "proceda alla nomina di un presidente e di un direttore"... ad hoc. "Solo un Parco con una governance di alto profilo potrà infatti salvarci da altri casi come quello della... rivolta contro le salamandre", concludono.

Serena Giannico

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