Abruzzo. Venti associazioni a Draghi: 'Pasticcio nelle valutazioni di impatto ambientale su opere importanti'

Che le procedure di valutazione ambientale relative ai grandi progetti siano applicate nel rispetto rigoroso delle normative comunitarie, in special modo per quel che riguarda la trasparenza e la partecipazione del pubblico nelle scelte. Questo l’appello che, con una lettera aperta, 200 associazioni, nazionali e locali, comitati, reti di cittadini, tra le quali 20 dell'Abruzzo, hanno inoltrato al presidente el Consiglio, Mario Draghi; ai ministri della Transizione Ambientale e della Cultura, alla Commissione Europea e ai parlamentari di ogni schieramento.

"Da anni – spiegano in una nota - siamo impegnati sul territorio e abbiamo esperienza diretta delle imbarazzanti procedure di Via (Valutazione impatto ambientale) condotte dal ministero dell'Ambiente. Lanciamo ora questo appello che reclama garanzie per la tutela di diritti primari, da quello alla salute a quello della tutela del paesaggio, della biodiversità e del clima".

"Conosciamo tutti Via, Aia, Vas, VInca? "Si tratta - fanno presente - di procedure ancora poco note al grande pubblico che invece dovrebbero essere centrali nella vita del Paese visto che riguardano impianti energetici, raffinerie, gasdotti, porti, autostrade ecc.. In Abruzzo parliamo del progetto del gas a Bomba, dello stoccaggio Stogit Treste, dei gasdotti Sulmona-Foligno e Chieti- Rieti, della Centrale Snam  di Sulmona, delle trivelle in mare e di altri progetti potenzialmente impattanti".

"In una combinazione tra semplificazioni normative e progetti difettosi che vengono comunque presi in considerazione invece di essere respinti a piè pari, - si fa notare - quello che accade è che tutti perdono tempo, che i progetti migliori finiscono nel caos e che le grandi imprese vedono sempre più come fastidiose tutte le procedure di valutazione ambientale. Lo stesso Atelli, presidente della Commissione Via nazionale, ha ammesso "che l'ingorgo di 600 progetti attualmente in valutazione presso il ministero dell'Ambiente - molti da diversi anni - è dovuto al fatto che anche i progetti fatti male, superficiali o incompleti, sono incredibilmente ammessi alla procedura invece di essere respinti subito". Cozzando e disattendendo le norme europee. 

Dunque le norme cambiano in favore delle "semplificazioni" e delle "semplificazioni delle semplificazioni", generando un ingarbugliamento che poi, in realtà, da quanto si legge nella nota, "non produce affatto risultati positivi, visto che molte delle aziende che usufruiscono delle semplificazioni finiscono poi per fallire".

"E si perde tempo, perdono tempo gli enti locali e perdono tempo i cittadini che si battono per difendere i diritti primari, e che peraltro assumono il ruolo di correttori di bozze di quei progetti che arrivano rattoppati e pieni di criticità, e che al 90% finiscono poi con l’essere approvati seppure con decine o centinaia di prescrizioni, segno evidente, secondo  la Commissione Europea, di scarsa qualità".

"Il paradosso di questa corsa al ribasso - continua la nota - è che a farne le spese sono alla fine i progetti meritevoli di attenzione che rimangono invischiati nelle lentissime e farraginose procedure. Insomma, ci si chiede perché mai un'azienda dovrebbe puntare su una progettazione di qualità in queste condizioni". 

E arrivano le proposte, in particolar modo una: la trasparenza.

Esiste un punto cardine nelle norme europee, la cosiddetta "inchiesta pubblica" sui progetti più controversi, prevista dal Testo unico dell'Ambiente fin dal 2006: solo alcune regioni l'hanno avviata sugli interventi di loro competenza, ma il ministero dell'Ambiente non l’ha mai attuata,  "evidentemente, vista la qualità dei progetti, dobbiamo pensare che nelle stanze ministeriali si ritenga opportuno evitare qualsiasi dibattito pubblico". Spesso capita che vengono favoriti "i soliti noti che vedono  nel solo profitto il loro orizzonte".

Le proposte delle associazioni "vanno dalla pubblicizzazione degli ordini del giorno della Commissione Via nazionale alla possibilità di fare audizioni, cosa prevista in alcune regioni (purtroppo ancora poche) e che garantisce in tempi certi un sereno confronto tra le parti, con i media che potrebbero approfondire ad horas i pro e i contro dei progetti in questione". E' necessario - si fa presente - anche il controllo trasparente e partecipato sui cantieri, ed è essenziale la revisione dei pareri su opere approvate dieci anni fa con “provvedimenti Via "highlander", senza scadenza, in palese contrasto con i principi comunitari visto che oggi le condizioni ambientali e sociali e le conoscenze scientifiche sono radicalmente cambiate".

"Le associazioni – conclude la nota - come sempre sono aperte al confronto sulle regole: in un momento storico così delicato la partecipazione dei cittadini nelle scelte e la trasparenza sono fondamentali. Noi ci siamo". 

ABRUZZO
Forum H2O
Conalpa – Delegazione Silvi
Ass. Nuovo Senso Civico
A.P.S. I Colori del Territorio – Spoltore -Pe
Ass. Ambiente, Territorio e Beni Comuni Barisciano (AQ)
Il Martello del Fucino
Ass. Paganeca
Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso
Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus
Associazione Conalpa (coordinamento alberi e paesaggio) delegazione di Giulianova
Erci Team Onlus
Associazione Il Salviano
CSEN Ambiente
Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali – CDCA Abruzzo
Comitati cittadini per l’ambiente – Sulmona
Orsa Pro Natura Peligna
Comitato Azione Popolare
Abruzzo Social Forum
Comitato per la Difesa del Comprensorio Vastese
Coordinamento No Hub del Gas

 07 mar. 2021

Iaia Fioretti

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