Una fiaccolata per il pittore Umberto Ranieri. Sarà nel luogo dove è stato massacrato e ucciso

Una fiaccolata in ricordo del pittore buono, che aveva espresso, negli ultimi tempi della sua vita, anche il desiderio di diventare frate francescano. E' prevista per il prossimo 18 maggio, in Largo Preneste a Roma, nel luogo dove è stato massacrato. E, ad organizzarlo, sono i comitati dei quartieri di Tor Pignattara e di Pigneto Prenestino, assieme agli amici di sempre, quelli che, negli ultimi tempi, hanno anche promosso performance artistiche per ricordare Umberto Ranieri, in arte Nniet Brovdi, pittore, di 55 anni, originario di Paglieta (Ch) e ammazzato nella capitale.

Qui viveva da decenni e qui, il 17 marzo scorso, è stato ferocemente aggredito, per morire, il 20 marzo, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San Giovanni, per le lesioni alla testa: cranio sfondato, con fuoriuscita di materia cerebrale. "E' stato vittima di un inspiegabile e violento attacco da parte di un gruppo di ragazzi - ricordano alcuni conoscenti -. I colpevoli dell'accaduto sono tuttora sconosciuti e le ragioni del brutale gesto sono avvolte nel mistero. La sua scomparsa è una tragica perdita, che rimane incomprensibile". In Largo Preneste, posto a cui era legato e dove quel pomeriggio si era recato per una passeggiata, ci sarà anche un sit in dalle 18 alle 20.30. "Dobbiamo essere in tanti - viene aggiunto - per far sentire il nostro bisogno di giustizia".

Per il 20 maggio, invece, sempre a Roma, dai carabinieri, si svolgeranno accertamenti irripetibili per la conclusione degli esami autoptici. I familiari di Ranieri, assistiti dall'avvocato Giacinto Ceroli, del foro di Lanciano, dovranno per ciò essere presenti. "Le indagini - dice il legale - vanno avanti senza sosta, nella più completa segretezza". A seguire il caso è il sostituto procuratore Tiziana Cugini. Ranieri, da quanto riferito dai testimoni, anche oculari, sarebbe stato ucciso per una bottiglia di birra vuota... Alcuni giovani l'avevano gettata a terra e lui: "C'è un cestino, non potete metterla lì?" Frase che avrebbe scatenato la ferocia di un gruppo di 4 giovani - due maschi e due donne - che l'avrebbero colpito e fatto cadere a terra, da dove non si è più rialzato. Gli aggressori si sono dileguati, facendo perdere le proprie tracce. Le forze dell'ordine stanno analizzando le immagini delle telecamere degli esercizi commerciali della zona, perché quelle che si trovanosul luogo del delitto non erano funzionanti. "Speriamosi faccia luce al più presto - dice la zia, Maria Addolorata Ranieri -. E' una sofferenza indicibile quello che resta". 

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