Ucraina. Avvocato di Guardiagrele rientra in Abruzzo e riparte in aiuto ai profughi

La fila di macchine alla frontiera di chi scappa dalla guerra e dalle bombe dura anche cinquanta ore, tra paura e incertezza, sotto un freddo pungente.

Per questo Graziano Benedetto, avvocato di Guardiagrele (Ch), ha radunato beni di prima necessità e generi alimentari che ha caricato in macchina diretto alla frontiera con l'Ungheria. Avvocato di riferimento dell'ambasciata italiana in Ucraina e assistente alla Corte penale internazionale per l'Ucraina, è sposato con una donna ucraina e si è reinventato volontario.

"Impotente di fronte a certe situazioni e non potendo partecipare a operazioni belliche - racconta all'agenzia Adnkronos - sentivo comunque di dover dare una mano, nel mio piccolo, a questa povera gente. Chiederò all'ambasciatore ucraino a Roma un pezzo di carta per entrare e uscire liberamente alla dogana, così da lasciare l'automobile e portare più facilmente le derrate alimentari a chi è in fila e cerca di mettersi in salvo. Purtroppo è arrivata l'escalation che temevamo".

Benedetto dal 2015 vive e lavora come legale in Ucraina, che nei giorni passati aveva lasciato per rientrare in Italia, nel suo comune d'origine in Abruzzo, con la moglie. "Non è stata una scelta semplice abbandonare la mia casa a Poltava, i miei colleghi di studio a Kiev, li ho visti in lacrime. Fino a qualche settimana fa in molti pensavano che si trattasse di un bluff americano, ora chi la pensava così ha cambiato idea e si è reso conto del pericolo. Tanti connazionali lì mi hanno contattato in questi giorni per chiedermi un consiglio e - spiega - io ho risposto a tutti la stessa cosa, 'andate via se potete'". 

Nel frattempo, però, ha maturato la convinzione di doversi mobilitare come volontario per portare aiuto ad un Paese che l'ha adottato e che ora è sotto i bombardamenti e i missili della Russia, cercando disperatamente di resistere. 04 mar. 2021

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