Non vaccinate, sorelline di Rocca San Giovanni cacciate dall'asilo. Una e' disabile

“Il minore… nata ad Ortona nel 2015, iscritto per l’anno scolastico 2018/2019 presso questa scuola, è sospeso dalla frequenza delle attività didattiche a partire dalla data del 19 marzo…”. “Il minore… nata ad Ortona nel 2013… è sospeso dalla frequenza delle attività didattiche…”. Due sorelline di Rocca San Giovanni, di cui una con disabilità, cacciate dalla scuola dell’infanzia del paese perché non vaccinate. I provvedimenti sono a firma della dirigente dell'istituto comprensivo "Gabriele D'Annunzio" di San Vito Chietino, Eliana De Berardinis. Il decreto è stato notificato a mano ai genitori ed è frutto delle leggi dello Stato. Dall'11 marzo scorso, infatti, le famiglie che non hanno presentato alle scuole la certificazione originale sulle vaccinazioni obbligatorie dei figli, vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all'esclusione da nidi e asili. Nelle elementari e medie, invece, è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni possono entrare lo stesso. Si aspettava una proroga dal ministero che non c'è stata, nonostante la richiesta di un nuovo decreto sollecitata nei giorni scorsi da Salvini per consentire anche ai bambini non vaccinati di continuare a frequentare. 

Da ieri le piccole sono quindi a casa con il papà Simone e la mamma Patrizia. Niente più compagnucci, didattica e giochi. “E’ sconcertante quanto sta accadendo - tuona il papà, di 41 anni -. Possibile che non esista possibilità di scelta? Se ci sono piccoli con l'epatite o affetti da Aids vanno tranquillamente a lezione, anche perché tutelati dalle leggi sulla privacy. Mentre le mie bimbe, che sono sanissime e che non si sono mai ammalate, vengono buttate fuori". Quella contro i vaccini non è guerra, precisa, ma è... paura. La figlia più grande ha sindrome di Rett, patologia neurologica. "Lei, generalmente, non tollera farmaci, ed è un dato di fatto. Poi, se vaccinando l'altra, la sorella, dato che la disabilità è legata anche ad un problema genetico, dovesse andar male qualcosa? Chi si assume la responsabilità di eventuali conseguenze? Non certo lo Stato, non certo Lorenzin... Io debbo tutelare le mie figlie - evidenzia-. Tra l'altro, non mi pare che ci siano... pandemie in atto". A subire i danni maggiori del provvedimento è la bimba con disabilità. "Perché, in un sol colpo, oltre al diritto all'istruzione, è stata cancellata l'assistenza psicologico- educativa, tra l'altro pagata dal Comune, di cui ha finora usufruito e che per lei è fondamentale". 

Serena Giannico

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