"Tutto pilotato. E' tutto pilotato perché deve essere così".

E' una delle intercettazioni cardine dell'inchiesta della Procura di Pescara e della Finanza che, questa mattina, ha portato in carcere Sabatino Trotta, dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Asl; Domenico Mattucci, legale rappresentante della cooperativa sociale "La Rondine" di Lanciano (Ch), che fa parte del Consorzio SGS, sempre con sede a Lanciano (Ch); e la coordinatrice della stessa coop, Luigia Dolce.

Sono tutti in prigione con le accuse di corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Nel mirino della magistratura l'appalto per l'affidamento della gestione di residenze psichiatriche extraospedaliere, del valore di oltre 11 milioni e 300 mila euro. Una gara punteggiata di illeciti, come è emerso dalle indagini e con Trotta nel ruolo di protagonista: di pubblico ufficiale della gara ma anche di colui che ne ha predisposto il capitolato tecnico e che ha scelto i membri della commisione giudicatrice, ossia Antonio D'Incecco, dirigente medico di Psichiatria, e Anna Rita Simoni, anche loro sotto inchiesta. 

Tutto in cambio di somme di denaro - circa 50mila euro in contanti - e poi regalie, come Rolex e viaggi. La Finanza parla di "un elevato tenore di vita dei protagonisti, in particolare del medico, che ha sostenuto molteplici spese, in contanti, per importi considerevoli, comperando beni di ogni genere ed anche di elevato valore, per sé e per le persone a lui vicine, alcune delle quali coinvolte nella gara pilotata".

"Ma i vantaggi non sarebbero stati solo economici ma anche politici, come ha sottolineato il pm Anna Rita Mantini. Perché Trotta si è candidato alle ultime elezioni regionali con Fratelli d'Italia e, alla Fiamme gialle, ha dichiarato di avere aiutato la coop "anche con l'obiettivo di accrescere, in futuro, il proprio consenso elettorale". Accertate poi numerose violazioni alla normativa anti Covid. I tre "hanno effettuato numerosi viaggi in varie zone del Paese, in assenza di reali motivazioni e spesso servendosi di false attestazioni, anche solo per recarsi a fare shopping in grandi città, e si sono sovente incontrati per cene in case private, ricevendo ospiti in un numero maggiore a quello consentito, anche in violazione del coprifuoco notturno".

Nell'ordinanza di custodia cautelare si parla anche di un tentativo, fallito, di corruzione nei confronti di Claudio D'Amario, direttore del Dipartimento Sanità della Regione, al quale sarebbero stati offerti pneumatici e un costoso telefonino "per indurlo ad adottare atti contrari ai suoi doveri d'ufficio". Il gip Nicola Colantonio ha iscritto nel registro degli indagati anche la cooperativa "La Rondine". 07 apr. 2021

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