Omicidio Torino di Sangro. Luisa si è difesa prima di morire. Domani i funerali
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Unghiate e graffi. Luisa Ciarelli, 65 anni, ha tentato di difendersi dalla furia del marito, mentre lui l'aggrediva e la colpiva fino ad ucciderla, lo scorso 29 novembre, in contrada Montesecco di Torino di Sangro (Ch).

E' quanto  emerge dalle prime valutazioni fatte, ieri, dal medico legale Cristian D’Ovidio che ha effettuato l'autopsia sulla vittima, ma prima ha fatto un salto al carcere di Vasto,  dove Domenico Giannichi (nella foto), 68 anni, è rinchiuso, in isolamento, con l'accusa di omicidio volontario aggravato. L’anatomopatologo si è recato nel penitenziario, prima di eseguire gli esami sulla salma, "per avere una descrizione d’insieme di quanto avvenuto".

L'indagato ha ferite ritenute "compatibili con un meccanismo di difesa da parte della vittima abbastanza evidenti". Ferite che, secondo Giannichi, derivano da una zuffa che c'è stata con la moglie prima di ammazzarla. Ferite per le quali, prima di essere condotto in cella, il giorno del delitto è stato portato, per le medicazioni, al Pronto soccorso dell'ospedale di Lanciano.

Secondo le forze dell'ordine e il medico legale, invece, la donna gli ha lasciato segni sulla faccia nel tentativo di resistere alla sua ferocia. Ma è stata colpita ripetutamente, con uno o più pezzi di legno, trovati vicino al corpo esanime e sequestrati. Per i risultati degli esami necroscopici bisognerà aspettare novanta giorni.

I funerali di Luisa Ciarelli si terranno domani alle 11 a Torino di Sangro nella chiesa del Santissimo Salvatore. 

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