Lanciano. Domani i funerali di Brasile. Minuto di silenzio in Consiglio comunale

Un minuto di silenzio è stato osservato oggi pomeriggio dal Consiglio comunale di Lanciano (Ch) in ricordo del medico dermatologo Gianpiero Brasile (nella foto), 58 anni, nato a Lanciano e residente a Pescara, morto ieri, assieme ad un uomo di Sora (Frosinone), durante un'escursione sulla Majella, sul Monte Amaro, alla Rava del Ferro, in territorio di Sant'Eufemia a Majella (Pe). E' scivolato su una lastra di ghiaccio, finendo in un dirupo tra le rocce. 

Un momento di raccoglimento proposto dal sindaco Mario Pupillo e dal presidente del Consiglio comunale, Leo Marongiu, per ricordare "un concittadino scomparso tragicamente in un incidente in montagna".

E domani, alle 11, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Lanciano, si terranno i funerali del dermatologo, che lascia la moglie Irene, vice questore aggiunto a Pescara, e i figli Federica, Claudia, Ludovica e Riccardo. 

"L'imponenza della Majella ci accompagna per tutto il nostro tragitto...", è scritto in un post su Facebook di Brasile, che era appassionato di montagna. E questo amore si esprime con mille foto di paesaggi, natura e scorci unici postati sui social, dove sono tanti i saluti degli amici di Lanciano. "Te ne sei andato così, come un fulmine a ciel sereno, - scrive l'avvocato Marco Di Domenico - lacerando tutte le persone care e non so come fare ora senza di te... penso alla tua famiglia, a te, amico fraterno di sempre, a quante volte mi hai sollecitato in questi mesi a venire con te in montagna a ‘svariare’... credevo non fossi tu, perché venerdì ci siamo sentiti e non mi hai detto che saresti ‘uscito’ domenica... invece é arrivata la botta💔...non riesco a crederci e non so più che pensare... eravamo troppo legati... il mio abbraccio lo porterai nel tuo lungo viaggio. Conserverò gli scarponi che mi hai regalato e ti prometto che cercherò di usarli... Spero che esistano veramente praterie celesti che potrai esplorare". 

"Lo conoscevo fin da ragazzino – ricorda l'avvocato Sandro Sala - un amico che era fortissimo a calcio, all’epoca giocava con la "Fiamma", che dal nome potrebbe sembrare chissà cosa, ma rappresentava una squadra di ragazzini che gravitavano intorno alla parrocchia di San Pietro. Dopo il calcio venne il periodo della pallavolo. Anche lì era bravissimo, giocava nella Spal. Era un punto di forza della squadra del liceo scientifico. Poi gli anni dell’Univesità a Bologna...". 

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