Lanciano. Finte assunzioni e finti licenziamenti: in 9, tra cui commercialista, nei guai per truffa all'Inps
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Istituto previdenziale buggerato per anni. Nei guai sono finiti un commercialista frentano,  A.R., di 45 anni, e altri nove che hanno incassato, dal 2015 al 2017, l'indennità di disoccupazione non dovuta. Sono stati tutti denunciati, dalla Finanza, per truffa aggravata ai danni dell'Inps. 

Stando alle indagini delle Fiamme gialle di Lanciano, coordinate dal pm Serena Rossi, avrebbero riscosso assegni Naspi (Nuova ssicurazione sociale per l'impiego) senza averne diritto e requisiti. Tutta la vicenda ruota attorno allo studio commerciale, inattivo tra l'altro da un pezzo e con partita Iva chiusa. Il professionista, attraverso la creazione a tavolino di falsa documentazione, permetteva agli altri di ottenere l’assegno previdenziale destinato a quanti sono disoccupati a seguito di licenziamento. Tutta la vicenda ruota attorno a lui. 

Asunzioni fittizie nel suo studio, documenti fasulli, busta paga artefatte e alla fine il licenziamento. E così i finti dipendenti potevano fare domanda e prendere soldi.  Un meccanismo collaudato e ben oliato. Complessivamente l'Inps ha elargito 34 mila euro. Però, ad un certo momento, si è accorta dell'inghippo e da lì sono partite le verifiche.

Il giudice delle indagini preliminari del tirbunale di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto il sequestro di una somma pari a quella elargita dall'ente previdenziale. Gli inquisiti sono di Lanciano e di altri centri limitrofi e delle province di Pescara e Teramo. Ci sono anche stranieri. 

"Il risultato conseguito – dice il comandante ella Finanza, Alessandro Spada – evidenzia l'attività preventiva effettuata ogni giorno a contrasto di condotte illecite a danno della collettività". 

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