Abruzzo. Due alpinisti feriti sul Gran Sasso: uno è grave. Otto morti nel 2019
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Incidente di montagna in Abruzzo. Due alpinisti romani sono rimasti coinvolti in un incidente alla base del sentiero Ventricini nella zona nord occidentale del Corno Piccolo sul Gran Sasso.

Uno è precipitato per circa 100 metri mentre salivano il Canale del Tesoro Nascosto. E' grave ed è stato portato, in stato di incoscienza, con l'eliambulanza, all'ospedale dell'Aquila. Si tratta di Renato Sforza, 49 anni, che ha numerose fratture ed è in prognosi riservata. L'amico, Simone Franceschini, 30 anni, collega di cordata, ha riportato ferite più lievi, è in discrete condizioni: lui si trovava ancora appeso in parete quando è scattata l'emergenza. E' stato lui a lanciare l'allarme col cellulare. 

Sul posto sono intervenuti diversi elicotteri del 118 di Teramo e fli uomini del Soccorso alpino e speleologico. Il Corno Piccolo è meta di scalatori e arrampicatori da tutto il mondo per la bellezza dei suoi scenari e la complessità delle sue vie di ascesa.

Tutto mentre si tirano le somme  del 2019, che sarà ricordato come un "annus horribilis" per le morti in montagna nella nostra regione: in otto vi hanno infatti perso la vita; si tratta di un numero che raddoppia la media dei decessi in montagna registrati negli ultimi dieci anni.

 Il primo decesso è quello dell'imprenditore aquilano Giuseppe Ioannucci, 48 anni, morto il 25 aprile scorso sul Gran Sasso per un malore che lo ha colpito mentre con la tavola da sci stava tornando a valle dopo un un'escursione. Il primo dicembre è stato ritrovato morto il 37enne di Città Sant'Angelo (Pescara), Matteo Martellini, disperso da venerdì 29 novembre e deceduto per una caduta in un canalone sul versante sud ovest del monte Camicia; lo stesso giorno sono morti Gianpiero Brasile, 58 anni, di Lanciano (Chieti), e Antonio Muscedere (55), originario di Sora e residente a Posta Fibreno (Frosinone). L'incidente era avvenuto in località Rava della Vespa, a 2.500 metri di quota, all'interno del Parco nazionale della Majella. Erano scivolati in quattro: due erano riusciti a tenersi, gli altri erano precipitati in un dirupo e per loro non c’era stato nulla da fare. L'allarme era stato lanciato dai sopravvissuti che erano riusciti ad aggrapparsi a qualche arbusto e a raggiungere poi i compagni precipitati. I sei escursionisti, tutti di località diverse ed esperti di montagna, avevano organizzato sui social la passeggiata in montagna.

Il 2 dicembre è stato trovato morto l'escursionista che era disperso sul versante aquilano della Majella: si tratta di un carabiniere di Sulmona, in servizio a Castel di Sangro (L'Aquila), Fabio Cicone, di 51 anni. Nel giorno di Natale Franca Di Donato, 49 anni, di Roseto (Teramo), è stata travolta da una slavina, a circa 2.500 metri di altitudine: la donna, che aveva deciso di raggiungere il Corno Grande del Gran Sasso, è stata ritrovata il giorno dopo. Proprio a Santo Stefano hanno perso la vita anche due giovani alpinisti, Ryszard Barone, 25 anni, e Andrea Antonucci (28), entrambi di Corfinio (L'Aquila), mentre tentavano di raggiungere la vetta del Gran Sasso sul versante orientale, scivolati e precipitati a valle per un migliaio di metri.

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La foto con la croce è stata presa dalla pagina Facebook di Franca Di Donato, una delle vittime. Nell'altra immagine i due escursionisti romani

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