Gestivano case di prostituzione in tutta Italia: da Pescara smantellata organizzazione criminale

Gestivano case per la prostituzione in tutta Italia e, attraverso un referente in Spagna, che svolgeva la funzione di 'call center', si occupavano anche delle relazioni con i clienti, i quali chiamavano da diverse città e venivano indirizzati nell'alloggio più vicino. Smantellata dalla polizia di Pescara un'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.

Cinque gli arrestati; due sono ricercati. Roma, Firenze, Milano, Genova, Ferrara, Mantova, Cremona, Piacenza, Parma, Brescia, Lecce, Sammichele di Bari, Varese, Modena, Legnano e Gallarate, oltre a Pescara, le città in cui il sodalizio gestiva decine di appartamenti. In carcere sono finiti due pescaresi, F.S., 28 anni, e D.T., di 26, arrestati a Milano, che avevano costituito una vera e propria società per procacciare gli immobili da affittare alle prostitute a prezzi fuori mercato; un milanese di 52 anni, che aveva il compito di tenere i contatti con le donne e raccogliere gli incassi; un 29enne di Lecce, A.S., gestore di un bed & breakfast in cui sono state rintracciate alcune ragazza sfruttate dall'organizzazione. Ai domiciliari, invece, è finita una colombiana di 37 anni, H.G., accusata di aver reperito appartamenti a Genova. Le due ricercate, una romena e una albanese, gestivano le fila dell'organizzazione.

Le indagini, avviate nel 2017, sono state condotte dalla Mobile della Questura di Pescara, e hanno consentito di far luce su un articolato sistema che, "attraverso il reperimento di alloggi in affitto da destinare all'esercizio del meretricio e la pubblicazione degli annunci su siti specializzati", consentiva di trarre ingenti profitti dalla prostituzione. Gli agenti, grazie anche all'ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno scoperto numerose case d'appuntamento, in tutto lo Stivale. I clienti - ha spiegato in conferenza stampa il dirigente della Mobile, Dante Cosentino -" erano soliti telefonare a delle utenze pubblicate sui siti specializzati, cui in realtà rispondeva non direttamente la prostituta ma, dalla Spagna, come fosse un call center, una donna, tuttora latitante, che procedeva poi a indirizzare la clientela verso le diverse case d'appuntamento sparse nella penisola". A conclusione delle verifiche, gli uomini della Mobile, in collaborazione con i colleghi di Milano, Lecce e Genova, hanno eseguito le misure cautelari, emesse dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Rosangela Di Stefano. 

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