Via il 'Renzetti' di Lanciano e il 'San Pio' di Vasto. La Regione vuole l'ospedale... di costa

"Diventa chiaro il piano della Giunta di centrodestra, che in questi mesi ha ignorato il caos che regna negli ospedali di Lanciano e Vasto (Ch), tra una cronica carenza di personale e i continui spostamenti dei macchinari. Il centrodestra ha manifestato concretamente la volontà politica di accorpare i due presidi per realizzarne uno solo...". 

La denuncia dei consiglieri regionali pentastellati, Francesco Taglieri e Pietro Smargiassi, prende corpo dalla delibera 73 del Comune di Casalbordino (LEGGI IN CALCE AD ARTICOLO) dello scorso 18 giugno in cui si dice di come la Regione Abruzzo abbia formulato la proposta per la realizzazione di un "ospedale unico di costa Lanciano/Vasto", da ubicarsi nei territori costieri di tali ambiti, "tanto che - scrivono i rappresentanti del M5s - Casalbordino ha già avanzato la propria candidatura per ospitare la struttura. La verità è che un ospedale litoraneo sarebbe quanto di più lontano dalle reali esigenze di questo territorio. Abbiamo un entroterra che ha già perso ospedali come Atessa, Gissi e Casoli e viene ancora lasciato all'abbandono".

"L'unica cosa che questa Giunta e la Asl si stanno rivelando capace di fare è tagliare e accorpare i servizi, lavorando senza una strategia che consenta di tenere ad alti livelli il sistema sanitario. Mentre nell'area tra Chieti e Pescara ci sono due ospedali nello spazio di 15 chilometri, i cittadini che si trovano nelle aree dell'Alto Sangro e dell'Alto Vastese dell'Abruzzo vengono ancora una volta ignorati. Avevamo già visto come gli slogan del centrodestra siano finalizzati a ottenere consenso e non alla reale risoluzione dei problemi, e adesso ne abbiamo un'ulteriore conferma".

“Evidentemente le esperienze passate – prosegue Smargiassi – non sono state sufficienti al centrodestra per imparare la lezione. O non conoscono la nostra storia, o la ignorano. Dopo la chiusura di 12 ospedali tra centrodestra e centrosinistra, la costante riduzione dei reparti e strutture sanitarie lasciate abbandonate come fossero scatole vuote costrette a lottare anche per la propria stessa sopravvivenza, la Giunta Marsilio con un colpo di spugna sembra pronta a chiudere altri due presidi per tenerne uno solo. Una scelta gravissima".

"Se dovesse essere confermato questo progetto inaccettabile, - evidenzia Taglieri - saremo pronti a scendere in piazza, a raccogliere firme, a fare sit-in e manifestazioni per impedire un altro colpo letale a questa parte di territorio. Il diritto alla salute dei cittadini è uguale in ogni zona della regione".

Intanto il Comune di Casalbordino afferma di avere "un’area strategicamente ideale/ottimale per tale intervento, nella località Santo Stefano, a ridosso della statale 16 Adriatica, della costruenda strada provinciale per Villalfonsina, della stazione ferroviaria e nelle vicinanze dello svicolo autostradale della A14". "Ritenuto - recita la delibera 73, mai pubblicata nell'Albo pretorio - di esprimere la candidatura di Casalbordino affinché la Regione Abruzzo possa considerare tale territorio, ritenuto idoneo alla realizzazione dell’opera pubblica, riconoscendo una peculiarità in ragione della presenza umana del bacino, nonché un assetto paesaggistico costiero pregevole, in grado di confrontarsi con altri punti notevoli della costa Adriatica che offre aspetti e vedute complesse mai uguali, proiettando il sistema collinare e montuoso direttamente sulla costa e aprendo l’interno del territorio provinciale al mare. In questa unità si inserisce un insieme di comuni costieri tra cui Vasto, Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro". 

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L'ospedale di... costa visto dal vignettista Benito Di Biase

 
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