Abruzzo. Popolazione sotto un milione e 300mila. Santa Maria Imbaro il paese più giovane; Montelapiano il più piccolo

La popolazione censita in Abruzzo al 31 dicembre 2019 ammonta a 1.293.941 unità, con una riduzione di 6.704 abitanti (-5,2 per mille) rispetto all'anno precedente e di 13.368 abitanti (-1,3 per mille in media ogni anno) rispetto al censimento del 2011. 

E' quanto si rileva dai dati Istat. In merito al 2011, i residenti diminuiscono in tutte le province con l'eccezione di Pescara. La riduzione è maggiore a Chieti e L'Aquila (-3,0 e -1,5 per mille in media annua). Più del 24% dei residenti è concentrato nella provincia di Pescara, dove la densità abitativa nell'arco di otto anni sale da 256 a 257 abitanti per km2. Il comune più popoloso è Pescara, con circa 120 mila abitanti, quello più piccolo è Montelapiano, in provincia di Chieti, con 82 cittadini.

La regione si caratterizza per una maggiore presenza di donne: sono circa 662.198, il 51,2% del totale. L'età media è 46,0 anni contro i 45,2 dell'Italia. Il confronto con i dati del censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi simili alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo. Il comune più giovane è Santa Maria Imbaro, in provincia di Chieti, età media di 41,0 anni; quello più vecchio è San Benedetto in Perillis, in provincia di L'Aquila, dove l'età media è pari a 65,4 anni.

Nel periodo 2011-2019 la popolazione straniera è aumentata del 2,6% in media ogni anno. Gli stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a L'Aquila (+2,9% in media annua) e Chieti (+3,1%). L'età media degli stranieri è più bassa di 10,9 anni rispetto a quella degli italiani (35,9 anni contro 46,7). Tra gli stranieri l'indice di dipendenza, ovvero la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni o con 65 anni e più) rispetto a coloro in età da lavoro (15-64 anni) è pari al 27,8%, mentre tra gli italiani è il 60,1%. Anche la popolazione straniera è sottoposta a un processo di invecchiamento, con un aumento degli ultra 40enni concentrato nella classe di età 50-59 anni tra il 2011 e il 2019.

Quasi due terzi (64,8%) degli stranieri in Abruzzo provengono dall'Europa, il 18,2% è originario di un paese africano mentre i cittadini di Asia e America rappresentano, rispettivamente, l'11,1% e il 5,7% del totale. I rumeni sono il 29,3% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità più numerosa, seguiti da albanesi (13,0%) e marocchini (9,1%).

In Abruzzo il 37,1% della popolazione ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 15,8% la licenza elementare e il 26,5% la licenza di scuola media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 15,7%. Rispetto al 2011 è quasi dimezzata la presenza degli analfabeti (dall'1,2% allo 0,7%) e sono diminuiti gli alfabeti privi di titolo di studio (dal 6,0% al 4,3%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate dal 12,5% al 15,7%.

Tra i cittadini con più di 15 anni, le forze lavoro sono 582 mila, 19 mila in più circa rispetto al 2011 (+3,3%). Tale incremento è dovuto alla crescita di quanti sono in cerca di lavoro (+32,0%), soprattutto fra gli uomini (+43,7%). In calo, invece, il numero degli occupati: nel 2019 sono 500 mila, anche se in aumento rispetto al precedente censimento (+0,2%). Il tasso di attività è pari al 51,2%, un punto percentuale sotto Il corrispondente valore dell'Italia; gli occupati rappresentano il 44,1% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Più alto è, invece, il tasso di disoccupazione (14,0% Abruzzo e 13,1% Italia). Il mercato del lavoro presenta un forte squilibro di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 53,2%, oltre diciassette punti più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari al 12,2% e al 16,5%, rispettivamente per uomini e donne.  22 feb. 2021

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