Rocca San Giovanni. Parco Zoo d'Abruzzo come nursery: nati cammella, antilope, istrici e canguro
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A tre giorni dalla nascita fa ancora la pigra, stentando ad alzarsi da sola per essere allattata dalla mamma Carmela, ma è già la principessa dello zoo park safari di Rocca San Giovanni dell’era coronavirus.

Martedì pomeriggio alle 15.30, assistita dal veterinario Aldo Corvini, è infatti nata una splendida camellina bianca, ancora senza nome. Per ora papà Claudio si tiene distante per non disturbarla nello svezzamento. La neonata cammella appartiene alla rara specie asiatica della Battriana che vive nel deserto del Gobi, tra Cina e Mongolia. Pesa 40 chili ed è alta un metro 20 centimetri. Spesso per farla alzare a bere latte dalla mammella della madre la sorregge Mario Bellucci, presidente dello zoo.

"Dopo tre giorni la vedo bene, anche se non è facile allevare un piccolo cammello", dice Bellucci. L’unico park safari regionale, che si fregia da un anno anche della licenza di giardino zoologico concesso dai ministeri dell’Ambiente, Salute e Politiche agricole, è divenuto una nursery naturalistica in questo periodo di emergenza Covid – 19.

Difatti, le nascite sono state diverse e così in venti giorni sono venuti alla luce in cattività anche una cucciola di antilope, due istrici e un cangurino, che non ancora esce dal marsupio della madre. “Siamo contenti per questo nuovo arrivo – riprende Bellucci -. La nostra missione è proteggere gli animali dismessi da altri parchi o circhi, in particolare le  specie in estinzione".

Lo zoo park safari si sviluppa su 50 mila metri quadri ed ospita 250 animali di 60 specie diverse.  L’emergenza Covid non ancora permette la riapertura della struttura, ma ha registrato innumerevoli gesti di solidarietà per poter mantenere gli animali. "Sono prontamente intervenute per aiutarci – dice Bellucci - la Regione Abruzzo, Protezione civile, Coldiretti, scuole che hanno acquistato biglietti per quando riapriremo. Tra gli interventi di solidarietà c’è quella della parrocchia dell’Iconicella di Lanciano che ha preso 1.500 biglietti. Un gesto che mi ha molto commosso. E poi ci sono state tante altre donazioni. Ogni giorno troviamo davanti all’ ingresso dello zoo generi alimentari, come frutta e verdura, lasciate da tanti. E poi fornai che ci portano il pane. In generale una grande solidarietà dall’Abruzzo, che non mi aspettavo. Ora attendiamo le disposizioni per riaprire – dice Bellucci. Potremmo essere ricompresi, eventualmente, anche come museo della natura”.

E il futuro vedrà la creazione di uno spazio tutto dedicato alle scimmie asiatiche della specie Gibboni, le più acrobatiche e che passano la maggior parte del loro tempo sugli alberi. Lo zoo ha acquistato ulteriori due ettari e mezzo di terreno confinante.

Walter Berghella

Ha collaborato Linda Caravaggio

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