Nel Recovery Plan 'briciole' per i porti d'Abruzzo: 40 imprese chiedono infrastrutture

"Ci risulta che all’interno del Pnrr (Recovery Plan), che dovrà essere presentato inderogabilmente alla Commissione Europea entro fine aprile, le risorse destinate all’Abruzzo siano ben poche e che, ancora meno, se non del tutto assenti siano quelle destinate alla portualità regionale".

E', in sintesi, il succo di una lettera ai parlamentari abruzzesi, al presidente della Regione, Marco Marsilio, a consiglieri regionali e istituzioni varie. A firmarla 40 aziende e gruppi imprenditoriali (come Amadori, Casillo, Deco, Lega navale italiana...) che operano anche a livello nazionale e internazionale. "Nella precedente bozza del Recovery Plan, circolata mesi fa - viene scritto in una nota - le risorse per i porti abruzzesi erano completamente assenti. Tutti si erano resi conto delle lacune di tale documento e da più parti era giunta la promessa di porre rimedio. Noi stessi operatori siamo stati chiamati ad evidenziare le priorità e le necessità per affrontare  al meglio le sfide che nei prossimi anni ci attendono. Nel Mediterraneo - hanno sottolineato le imprese - l’Italia ha una posizione di assoluta centralità geografica. L’Abruzzo, quale regione cerniera tra sud e nord e tra est ed ovest, sarebbe in grado, ove completate le proprie infrastrutture, di esprimere un potenziale crescente per nuovi insediamenti e nuove opportunità di sviluppo anche di green new deal. La Zes (Zone economiche speciali), legata al tema della portualità, consentirebbe, migliorata la perimetrazione e rese le aree come 107.3.c, di rafforzare il ruolo dell’Abruzzo e l’attrazione di investimenti e nuove occupazioni. Sarà fondamentale pianificare pochi interventi infrastrutturali ma strategici, per liberare e rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale delle varie aree ed intercettare il riconoscimento in Europa dell'estensione dei 'corridoi della mobilità'. Implementare le infrastrutture abruzzesi significa anche tradurre in atti concreti il tema “Logistica e Mediterraneo”, che rappresenta la chiave attraverso la quale l’Abruzzo può svolgere una funzione strategica, unitamente al resto del Sud. La realizzazione di interventi atti al completamento, all’adeguamento e al potenziamento dei porti, garantiranno una maggiore velocità e una facilitazione nel trasporto delle persone e delle merci, oltre a determinare, nel breve-medio periodo, un incremento occupazionale, rafforzando e accrescendo la competitività del territorio, oltre che favorendo l’accrescimento dell’attrattività turistica".

"È impensabile - si è fatto ancora presente - che non siano prese in considerazione opere strategiche e realizzabili nell’immediato come il completamento del porto di Pescara con il ripristino delle linee turistiche di collegamento con i porti transfrontalieri; il completamento del porto regionale di Vasto e del porto nazionale di Ortona ritenuto strategico sia per l’intermodalità (raccordo esistente all’interno del porto con la ferrovia) sia per i traffici consolidati da oltre un milione di tonnellate movimentate, a seguito, oltretutto, di  un trend di movimentazioni crescente nel 2020 nonostante l’emergenza Covid. A tal fine il completamento delle banchine di riva del porto di Ortona, già inserite nelle schede della programmazione regionale e proposti dall’Autorità di Sistema portuale, ma non finanziate, rappresenta una priorità in grado di completare l’infrastruttura e dare slancio a nuove opportunità di crescita".

"Già numerose aziende di vari settori industriali quali agro alimentare, chimico, energetico, impiantistico, eolico, automotive ecc. utilizzano quotidianamente il porto di Ortona ma ne attendono l’adeguamento infrastrutturale e dei fondali. Il macro-tema dell’economia del mare punta quindi con decisione sulla transizione tecnologica ed energetica nella mobilità marittima e nella movimentazione logistico-portuale. A questo comparto dovrebbero andare le misure di sostegno agli investimenti di rinnovo e adeguamento tecnologico. Le imprese abruzzesi, in assenza di un porto funzionale regionale, sono infatti costrette a scegliere porti di altre regioni distanti anche centinaia di chilometri, con l’aggravio di costi che mettono in difficoltà la loro competitività. Questa è un’opportunità che non può essere persa, a vantaggio  di tutto il Centro Italia".

Queste le aziende firmatarie della lettera: Sansifici Vecere, Servimar Srl, Sochil Verde Srl, Tirino Energia Srl, Italia Safety Srl, Intertrasporti Srl, C.M.O., Piccari Autogru Srl, Kaolin Ad, Prowood Srl, Selco Srl, Biemmedue Service srl, Mari.Ter Srl, Silvi Trasporti Srl, Grande Camillo Autotrasporti, Pasquinelli Spa, Molino dell'Adriatico, Gruppo Amadori , Mascitti Gomme, Setra Srl, Ecotec Srl, Cementi Antea, Buonefra Srl, Nervegna Srl, Fiore S.r.l, Ranalli Srl, S.I.M.I., Co.Gal.Do Srl, Concorde Srl,  Ac Logistics Srl, Metallurgica Abruzzese Spa,  Società Chimica Bussi Spa, Etex Building Performance Spa, Betafence Italia Spa, Riveco Generalsider Spa, Deco Spa, Fassa Srl, Lega Navale Italiana, Cantiere Navale Pasquini Giuseppe Srl.  26 apr. 2021

@RIPRODUZIONE RISERVATA

totale visualizzazioni: 1366

Condividi l'Articolo