Con la Sevel ferma, a tratti, rallenta, e si blocca, la Val di Sangro. Nello stabilimento del Ducato sono stati cancellati tutti i turni lavorativi di oggi e quelli di domani, di domenica e di lunedì 14 ottobre. E la paralisi produttiva potrebbe protrarsi.
E questo perché mancano pezzi per la realizzazione del furgone Ducato. In particolare sono terminate le lamiere da lastratura che vengono realizzate, unicamente, nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano (Frosinone).
Dove il primo ottobre scorso è deceduto un operaio. Un terribile incidente ha tolto la vita a Fabrizio Greco, di 39 anni, rimasto ucciso durante la manutenzione di un macchinario. L'area della fabbrica dove si è verificato l'infortunio, con i relativi impianti, è stata posto sotto sequestro dalla magistratura, dalla Procura di Cassino. Impossibile, quindi, effettuare ogni lavorazione. E Sevel, in assenza di forniture, si è stoppata.
Con essa, si è subito fermata la Fca Plastics Unit di Atessa (Ch). Ora arriva la comunicazione della Isringhausen (nelle foto), che realizza sedili per Sevel, della richiesta di cassa integrazione. In una nota, a firma del direttore generale Isri, Luigi Di Giosaffatte, e indirizzata a Fiom, Fim e Uilm, viene spiegato che la "Isringhausen Spa di Atessa è costretta a fermare l’attività produttiva e, di conseguenza, a fare ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria a partire dalle 5.45 del giorno 11 ottobre 2019. Il ricorso all’ammortizzatore sociale si rende necessario - viene fatto presente - a seguito del blocco dell’attività lavorativa da parte della Sevel, unico cliente di riferimento, con la conseguente sospensione totale degli ordini, che ha determinato la completa saturazione dei magazzini. Si precisa che la Isringhausen - viene aggiunto - opera in just in time, quindi la propria attività è strettamente connessa a quella del cliente Sevel". Al provvedimento, che dovrebbe durare cinque giorni, "saranno interessati fino ad un massimo di 380 dipendenti".
Alla ex Blutec, divenuta Ingegneria Italia, fino a ieri sono andati avanti con le lavorazioni, ma sono in stand by "in attesa di comunicazioni". "L'infortunio alla Fca di Cassino - afferma Nicola Manzi, Uilm Chieti-Pescara - colpisce nel cuore. Ma, a seguito dell'inchiesta in corso, per chiarire e ricostruire l'accaduto, si è creata una situazione che rischia di fermare circa 20mila addetti, tra le aziende abruzzesi e quelle di altre regioni".
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Foto Andrea Franco Colacioppo