a al gruppo MA Srl di Melfi lo stabilimento, di Atessa, della ex Blutec, ora Ingegneria Italia. Oggi l'incontro a Roma, al ministero del Lavoro, per definire i termini dell'accordo e per la firma.
Presenti, per l'occasione, nella capitale, i rappresentanti sindacali, regionali e nazionali, di Fiom, Fim e Uilm e i commissari straordinari di Ingegneria Italia. Anno nuovo, vita nuova, dunque, per l'azienda della Val di Sangro, dove si producono componenti per Sevel e che ha avuto un lungo travagliato periodo. La ex Blutec viene presa in affitto, dal primo gennaio, per sei mesi; poi MA è obbligata a presentare un'offerta di acquisto vincolante e lo farà nel momento in cui le unità produttive verranno messe a bando dal Tribunale per l’acquisizione definitiva.. Essa diventerà il ramo "Metallic" di MA, che opera nel settore dell'automotive, con lo stampaggio e l'assemblaggio di componenti metallici, e che rileverà, al contempo, anche il sito di Ingegneria Italia di Tito Scalo (Potenza).
"Una soluzione auspicata da lungo tempo - afferma Amedeo Nanni, Fim Cisl -. L’intesa pone fine ad una vertenza molto complessa che esponeva a rischio occupazionale una consolidata realtà. Si chiude un calvario". Circa 215 i lavoratori interessati, oltre ai dipendenti della Csa Srl. "E' stato stilato un cronoprogramma - spiega Nicola Manzi, Uilm Chieti-Pescara - che troverà applicazione a mano a mano. Esso garantisce gli attuali livelli occupazionali e il salario". E' stata raggiunta l'intesa per il riconoscimento di 'una tantum', il pagamento di tredicesima e un anticipo della retribuzione di dicembre, tutte somme in via di erogazione. Il Tfr maturato e non ancora pagato, qualora divenuto esigibile durante l'affitto, verrà liquidato da MA. La Uilm, "tenuto conto degli investimenti in atto e delle prospettive industriali derivanti dal piano industriale di Fca, considera positivamente il percorso condiviso perché garantisce il lavoro a tutti e soprattutto pone le basi solide per la costruzione del futuro prossimo".
"Va verso la soluzione una situazione complessa - dichiara in una nota Fiom Chieti - che si è ulteriormente aggravata circa un anno fa, per via delle note vicende giudiziarie che hanno coinvolto la proprietà di Ingegneria Italia". A cui sono stati sequestrati dalla magistratura beni per 16 milioni di euro. Fiom "pur mantenendo alta l’attenzione, si dichiara ampiamente soddisfatta del risultato raggiunto che consente il rilancio della fabbrica abruzzese".
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