Atessa. Ecco il triciclo elettrico, gioiello tecnologico targato Taumat
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Si chiama Duck l’ultima frontiera dell’innovazione tecnologica made in Abruzzo, specificatamente in Val di Sangro capitale dell’automotive.

La Taumat srl di Atessa (Ch) ha infatti presentato, nella sede di Confindustria, a Mozzagrogna (Ch), il suo gioiello, il triciclo elettrico trasformato, omologato e targato, elaborazione di moto Honda da 50 e 125 cc. Prodotto di mobilità sostenibile brevettato su cui la Taumat ha investito mezzo milione di euro. L’azienda ha 32 anni, con 30 dipendenti e 4 milioni di fatturato l’anno, e collabora con quattro multinazionali giapponesi e altri big player stranieri e italiani.

Nata nel 1987, si occupa di meccanica di precisione conto terzi. L’ha fondata e l’amministra l’ingegnere Mario Lorenzi, toscano trapiantato in Val di Sangro unitamente alla famiglia che collabora in Taumat. La sua laurea con tesi su una piccola automobile elettrica rappresenta sicuramente l’idea di approdo al triciclo Duck.

Mezzo salutato con entusiasmo dal mondo imprenditoriale, accademico e politico, pronto a sostenere il processo di transizione dei sistemi produttivi locali verso l’economia circolare. “Duck – dice il direttore commerciale Alessio Lorenzi (nella foto), è una moto che da combustibile diventa elettrica, con telaio molto stabile, col vantaggio di poter trasportare fino a 200 chili. Il suo utilizzo è vario; ad esempio trasporto bagaglio, utile per resort ed hotel,  interaziendale, prodotti postali. La Taumat fa parte del Cisi (Consorzio imprese subfornitura Italia) e al Polo innovazione automotive. 

“C’è una ValSangro sempre all’avanguardia e crediamo nell’automotive che è la locomotiva d’Abruzzo rappresentando un terzo del nostro pil - dice l’assessore regionale Nicola Campitelli. Sono qui a testimoniare come crediamo in questa zona. Ancora di più se parliamo di sostenibilità che è il futuro, anche  quello dello sviluppo economico che rispetta l’ambiente, che significa anche aumentare la qualità della vita e dare impulso all’economia di un territorio”.

Walter Berghella  

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