Lanciano (Ch) - Un tranquillo week end di paura... quello appena trascorso nel carcere di massima sicurezza di Lanciano (Ch). Un detenuto, di 38 anni, di origine campana ma residente a Lanciano, arrestato nei giorni scorsi per vari furti e perché si divertiva a malmenare gli anziani prima di derubarli, ne ha combinate di tutti i colori. L'uomo, che era già stato isolato per aver assalito, durante la notte, il compagno di cella; nel tardo pomeriggio del giorno di Pasqua, "con inusitata violenza, pari solo alla viltà ed alla gratuità del gesto", ha aggredito un sovrintendente di polizia penitenziaria. Dopo aver chiesto ed ottenuto un colloquio con il sovrintendente, ha finto di voler dare la mano all'agente e, approfittando della ridotta distanza, necessaria per far "pace", ha tirato un pugno al volto della guardia che è dovuta ricorrere alle cure Pronto soccorso dell'ospedale di Lanciano. Ma è stato solo l'inizio... Nel corso della notte successiva, si è nuovamente messo in evidenza distruggendo un paio di celle - ha fatto a pezzi brande e lavabi di ceramica - e barricandosi all'interno di una di esse. La mattina di Pasquetta è riuscito a "sfuggire" al personale che lo stava spostando, tentando la fuga e scatenando una caccia all'uomo, all'interno dell'istituto, che è terminata con l'inevitabile "cattura del fuggitivo". In quest'ultima operazione altri due agenti sono stati costretti ad andare in ospedale a farsi medicare.


 "In totale - fa presente in una nota Ruggero Di Giovanni, segretario provinciare Uilpa Penitenziari - abbiamo registrato rispettivamente 5, 7 e 15 giorni di prognosi. Dobbiamo costatare - aggiunge - che nel corso degli ultimi anni sono state prese decisioni che mal si prestano alla gestione di questo tipo di detenuti che, per usare le parole del Dipartimento amministrazione penitenziaria, "non sono ancora pronti al regime aperto", e nulla è stato fatto a livello regionale per istituire le previste (dal maggio 2015) sezioni per detenuti violenti. Pur sforzandoci di non puntare il dito contro i vertici del carcere non possiamo non chiederci se siano stati adottati tutti i provvedimenti del caso a tutela dei lavoratori. Invero sappiamo che il personale operante aveva ampiamente segnalato il problema, confrontando le precedenti carcerazioni con quest'ultima e preannunciando la chiara impossibilità a gestire questo detenuto secondo gli attuali criteri organizzativi. Basti pensare - evidenzia il sindacalista - che il detenuto, resosi responsabile in passato di diversi episodi violenti, era arrivato perfino a staccare un orecchio a morsi ad un altro ospite del penitenziario".


" Assodato che quel detenuto ha dato, diffusamente, segni di squilibrio, questi sono stati sottovalutati?  E' stato sottoposto a visita psichiatrica? La polizia penitenziaria è stata messa in grado di gestire la faccenda in sicurezza?  È stato attivato, sempre che esista, un protocollo per la gestione dei detenuti particolarmente violenti?  È stata richiesta l'applicazione del regime di sorveglianza particolare (art. 14 bis O.P.) che al momento è uno dei pochi strumenti che consente di operare in maggior sicurezza con detenuti di questo genere? Visti i risultati - dichiara la Uilpa - è abbastanza chiaro che qualcosa non ha funzionato e, senza peccare di presunzione, teniamo a puntualizzare che sono almeno tre anni che questo sindacato chiede una riorganizzazione del lavoro nell'istituto frentano". 29 mar. '16

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