Il ceo di Stellantis, Carlo Tavares, ha risposto immediatamente alla lettera che, l’altro ieri, gli ha inviato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. (LEGGI QUI)
Nel documento, Tavares ribadisce che "lo stabilimento di Atessa rimane centrale nella strategia di Stellantis, come dimostrano il recente lancio dell'intera gamma rinnovata di veicoli prodotti ad Atessa (Ch) - ossia Fiat Professional Ducato, Citroen Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano - , nonché i nostri investimenti nell'efficienza energetica del reparto verniciatura e gli sviluppi regolari e continui a sostegno del piano strategico Stellantis Dare Forward 2030”.
In merito al ricorso alla cassa integrazione nello stabilimento della Val di Sangro, l'amministratore delegato precisa che "è dovuto ad una flessione congiunturale dei volumi di mercato e non è strutturale".
"Tra l'altro – aggiunge nella lettera - questa misura non comporta la chiusura totale dell'impianto, ma il passaggio temporaneo da tre a due turni".
Tavares ricorda poi nel documento che "i furgoni di grandi dimensioni sono e restano un segmento cruciale, anche perché rappresentano un terzo dei volumi in Europa" e che "le flessioni del mercato, come quella attuale, possono ovviamente interferire con questo programma, che sosterremo con adeguate politiche commerciali e di sviluppo".
Ribadendo lo spirito costruttivo con il presidente Marsilio, l'ad di Stellantis conclude sottolineando "che le prestazioni e la sostenibilità della nostra azienda dipendono anche dalla competitività dell'ambiente in cui operiamo. Tra i fattori chiave – precisa Tavares - ci sono costi energetici ragionevoli, infrastrutture ferroviarie e stradali all'altezza degli standard internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti attraverso i Contratti di sviluppo".
Reazioni a catena alle parole dell'ad. Alfredo Fegatelli, Fiom: 'Tavares dovrebbe chiarire quanto intende investire e per quali progetti, prima di discutere dei cosiddetti fattori chiave, altrimenti sembra si stia costituendo un alibi per dire che non ci sono le condizioni".
Amedeo Nanni, Fim Cisl: 'Sono mesi che ci parlano di centralità dello stabilimento abruzzese, la realtà dei fatti è altro: l'uso della cassa integrazione è in aumento, 1.300 persone ogni giorno sono fuori dalla fabbrica e la produzione continua a diminuire di circa il 50%".
L'Usb, con Romeo Pasquarelli, evidenzia la "perdita di circa 2.000 addetti negli ultimi anni e ricadute ancor più preoccupanti sull'indotto".
E Giulio Sottanelli, deputato di Azione: "Come può essere minimamente credibile Tavares dopo aver tradito le promesse e disatteso gli impegni presi, a danno dei lavoratori, dell'indotto e della produttività del Paese? Faccia chiarezza, sul serio, per l'Italia". Ma contro di lui ecco Fegatelli: "Sottanelli chi? Mai visto davanti alla Sevel quando si scioperava. Dubito persino che sappia dove si trovi lo stabilimento dell’ex Sevel. Prima di parlare, bisognerebbe conoscere a fondo l’argomento e, soprattutto, evitare di strumentalizzare la drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori dell’automotive abruzzes. Questo deputato, che non abbiamo mai avuto il piacere di incontrare, neppure quando Maurizio Landini è venuto a Teramo il 5 aprile 2024, farebbe bene a leggere la rassegna stampa su questo argomento dal 2019 a oggi. E' stato proprio nel 2019 che la Fiom ha scoperto e denunciato la costruzione di uno stabilimento gemello in Polonia. Mentre noi sostenevamo che ciò avrebbe sottratto volumi produttivi, alcuni politici rimanevano in silenzio, mentre altri, che subivano il fascino delle aziende, si affrettavano a dichiarare che la Polonia rappresentava un’opportunità, poiché avrebbe generato volumi aggiuntivi per la Sevel". 04 set. 2024
SERENA GIANNICO
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