Lanciano. Chiusura Faist, chiesto incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico

"Occhio all'azienda SanMarco Industrial di Lanciano(Ch). Perché fa parte dello stesso gruppo industriale di Faist... Non vorremmo che anche lì, ad un certo punto, succedesse l'irreparabile". A lanciare l'allerta è Primiano Biscotti, Fim Cisl.

Alla SanMarco, circa 150 addetti, ultimamente, tira un'aria che non è delle migliori. C'è preoccupazione tra gli stessi dipendenti, alcuni dei quali sono in cassa integrazione. "Nei prossimi giorni - prosegue il sindacalista - sono previsti incontri con la proprietà e avremo un quadro più chiaro. Ma, considerato quello che è successo alla Faist di Lanciano (Ch), cioè che hanno abbassato le saracinesche e cancellato la produzione da un momento all'altro, senza rispettare le procedure previste dalla legge, dobbiamo vigilare".

Per quanto riguarda Faist, e l'avvenuta chiusura dello stabilimento, sgomberato, in tutta fretta, venerdì 7 febbraio, il segretario nazionale Fim Cisl, Raffaele Apetino, ha chiesto un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico in merito al licenziamento collettivo dei 16 dipendenti.

L'azienda ha trasferito nella sede di Montone (Perugia) i macchinari per la produzione dei sensori per le turbine di auto e veicoli commerciali. Sulla vertenza in atto la segreteria regionale Fim-Cisl Abruzzo ha ufficializzato oggi di aver dato mandato al proprio legale, avvocato Pierpaolo Andreoni, di tutelare i diritti sindacali e dei lavoratori. "Nei prossimi giorni- precisa una nota Fim - saranno avviate le procedure tese ad accertare, nelle competenti sedi giudiziarie, le violazioni di legge e contrattuali e a far avviare procedure di controllo da parte degli organi deputati amministrativi, fermo restando le azioni legali che verranno proposte, anche per eventuali condotte antisindacali".

Il sindacato invita inoltre le forze politiche e la comunità a partecipare all'incontro fissato al 17 febbraio, ore 15, nella sede di Confindustria Chieti-Pescara in Val di Sangro, a Mozzagrogna (Ch). Lo stesso sindacato auspica "una decisa e netta presa di posizione da parte delle autorità e dell'assessorato delle Attività produttive della Regione Abruzzo. "Perché - dichiara il sindacato - gli attestati di solidarietà non bastano".

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