Coronavirus. Sevel. Nuovo esposto in Procura contro le mascherine Fca

Nuovo esposto contro le mascherine di protezione dal Covid-19 usate nello stabilimento Sevel di Atessa (Ch). I dispositivi sono prodotti da Fca.

A presentarlo, in Procura a Lanciano (Ch), alla prefettura di Chieti e alla Asl, è stata l'Usb - Unione sindacale di base, con il responsabile provinciale del Lavoro privato, Fabio Cocco.

Il sindacato chiede "un intervento urgente per verificare la conformità-qualità dei dispositivi per la protezione delle vie respiratorie e gli effetti del loro utilizzo sulla salute dei lavoratori", in particolare di quelli dello stabilimento del Ducato. 

"In data 11 dicembre - viene fatto presente - abbiamo inviato una prima richiesta in cui chiedevamo di predisporre una verifica sui dispositivi" griffati Fca e "consegnati sia agli studenti delle scuole, ma anche agli operai della Sevel, alla luce di alcuni episodi tra cui la trasmissione televisiva “Striscia la notizia” che avendo fatto analizzare le suddette mascherine aveva riscontrato che non erano conformi alla legge". Nei due lotti analizzati "i test hanno rivelato una capacità di filtrazione rispettivamente del 67% e del 77%, decisamente inferiore quindi al 95% previsto per legge. Anche il coefficiente di respirabilità è risultato anomalo con un valore di 52,6 Pa/cm2, dato che per legge deve essere inferiore a 40 Pa/cm2".

Lo scorso 21 gennaio ecco "una nota in cui - afferma l'Usb - a seguito di analisi sulle mascherine da noi commissionate ad Archa, autorizzata dall’Ente italiano di accreditamento Accredia, abbiamo potuto riscontrare che le mascherine a uso medico o chirurgiche, realizzate dall’azienda Fca (già Fiat) non siano rispondenti ai requisiti di norma in tema di efficienza di filtrazione batterica (BFE). Sottoposte a test di laboratorio, hanno dato valori di filtrazione oscillanti tra l’83,53 e l’86,39%, quando la norma UNI EN 14683 del 2019 stabilisce un limite di accettabilità maggiore del 95% per le mascherine tipo I (due strati) e del 98% per il tipo II e IIR (tre e quattro strati). I test sono stati effettuati il 15 gennaio esponendo ad aerosol batterico la faccia interna del campione con un flusso di aspirazione di 28,3 litri/minuto".

"Viste le segnalazioni e le preoccupazioni che ci giungono da parte dei dipendenti della Sevel, vista la situazione dei contagi nella nostra regione ed in particolare nel comune di Atessa, ma anche nell’intera provincia di Chieti, che è attualmente in "zona rossa", riteniamo di primaria importanza che ai lavoratori siano forniti dispositivi idonei per la tutela personale e per evitare il dilagare del contagio, con il coronavirus che, per via delle varianti, si sta rivelando decisamente più pericoloso".

"Fino a quando - è la conclusione - Fca non dimostra il rispetto le norme sulla produzione di questi dispositivi, ossia sul prodotto finito, si chiede che siano ritirate e sostituite con mascherine chirurgiche che rispettino i requisiti di legge". 16 feb. 2021

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