Rocca San Giovanni. Il Consiglio di Stato boccia in via definitiva riapertura discarica di amianto

Si chiude in modo definitivo, con la sentenza del Consiglio di Stato, la questione della possibile riapertura della discarica di amianto nel comune di Rocca San Giovanni (Ch), in località Fontanelli.

“Esprimiamo grande soddisfazione per questa attesa sentenza che scongiura una volta per tutte la possibilità di riattivare il sito – commenta il sindaco Fabio Caravaggio -. E' stata una lunga e difficile battaglia giudiziaria che ci ha visti vittoriosi sotto ogni profilo, con un verdetto che riconosce le nostre ragioni incentrate su solide basi giuridiche ed amministrative e sulla tutela dell’ambiente, dei cittadini e del comprensorio”.

Il sito era stato aperto nel 1994 dalla società Smi srl e utilizzato prima come cava, poi come discarica di materiali inerti fino a diventare discarica di amianto. Fino a che la Regione, alla fine degli anni Novanta, non ha rilasciato più l’autorizzazione e l’area è rimasta sotto controllo ma inattiva. La vicenda è tornata in auge quando la società Rsg Srl ha proposto, nel 2017, un progetto di riqualificazione ambientale che prevedeva il recupero della discarica che stoccava rifiuti speciali, con una capacità utile pari a 210.000 metri cubi di materiali da costruzione contenenti amianto. Dopo il rigetto del progetto da parte del Comitato regionale per la Via (Valutazione d’impatto ambientale), avvenuto l’anno successivo, la ditta aveva presentato dapprima ricorso al Tar per poi promuovere il giudizio di secondo grado al Consiglio di Stato che si è chiuso con il no definitivo.

"Un problema, che il paese eredita da trent'anni, finalmente è chiuso – aggiunge il primo cittadino -. E' stato sventato il rischio di riattivare un sito pericoloso per l’ambiente e per l’intera collettività. Resteremo vigili per il futuro pur invocando gli enti preposti, in primis la Regione, ad adoperarsi affinché si giunga alla chiusura definitiva dell'impianto".

Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Erminio Verì: “Auspichiamo che, oltre alla chiusura della discarica, si proceda alla solarizzazione dell’area attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici con pannelli flessibili. Questa soluzione consentirebbe di valorizzare il sito dismesso, promuovendo la produzione di energia alternativa e restituendo utilità a un terreno altrimenti in disuso, ad esempio tramite la creazione di una Comunità energetica rinnovabile (Cer) che possa portare beneficio". 18 sett. 2025


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