San Giovanni Teatino. Gli disattivano telefono e gli 'pizzicano' 15 mila euro dal conto

Gli clonano la carta di credito e prelevano 15mila euro dal conto. Due donne denunciate dai carabinieri.

Si chiama “phishing”, una variante della parola inglese fishing (letteralmente "pescare") e allude all'uso di tecniche sempre più sofisticate per "pescare" dati finanziari e password di un utente. E' una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti e si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli. Alcuni tipi di phishing sono possibili solo tramite telefono.

Il "pesce" questa volta è un cittadino di San Giovanni Teatino (Ch). L’uomo riceve una serie di strane telefonate nello stesso giorno da parte di una signora che chiede informazioni in merito ad un annuncio di vendita in realtà inesistente. In serata il cellulare dell’uomo sembra disattivarsi e lui passa alla connessione wi-fi grazie alla quale intercetta diverse e-mail di notifica dalla propria banca che lo informa di anomalie sul conto.

L’ultimo messaggio gli comunica l’avvenuto bonifico bancario di quasi 15.000 euro a favore di un cittadino straniero di origini africane. Il giorno seguente lui si precipita all'istituto di credito per dire che non ha mai effettuato quel bonifico e comprende di essere stato vittima di una truffa quando scopre che qualcuno aveva disattivato la sua utenza cellulare e cambiato l’ente gestore, probabilmente grazie a un negoziante compiacente.

Presenta la denuncia ai carabinieri di Sambuceto (Ch) e iniziano le indagini. I militari riescono a risalire all’indirizzo IP della persona che ha disposto il bonifico e ad identificarla, e collegano il cambio del gestore telefonico della vittima alla disposizione bancaria fraudolenta: le malviventi, due straniere residenti a Napoli, una 37enne moldava e una 44enne georgiana, con il numero telefonico della vittima  avevano  creato nuove credenziali di accesso al suo profilo home banking. Entrambe sono state denunciate alla Procura distrettuale Antimafia di L’Aquila, competente per questa tipologia di reati.  27 nov. 2020

Iaia Fioretti

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