Prostituzione minorile. Condanna a 18 mesi di carcere per preside di Lanciano

Prostituzione minorile, ossia sesso a pagamento con un sedicenne che vive nel comprensorio dell'Alto Vastese (Ch).

Il preside Marcello Rosato, 48 anni, di Lanciano (Ch), è stato condannato oggi dal Tribunale dei Minori dell’Aquila. Ha patteggiato un anno e 6 mesi di reclusione. La pena inflitta è stata sospesa. Revocati, per questo fatto, anche gli arresti domiciliari, provvedimento emesso dal gip lo scorso 10 ottobre.

La vicenda è scaturita da una prima inchiesta della Procura di Chieti, su indagine della Mobile della Questura, in merito a presunti atti sessuali, con abuso di potere, compiuti dal dirigente scolastico su un suo alunno, non ancora diciottenne, in un istituto superiore Ortona. L'uomo il 19 giugno scorso è stato arrestato dalla polizia: il processo si è già aperto dinanzi al Tribunale di Chieti, e proseguirà il 2 febbraio prossimo. Per questo fatto è ancora valida la misura cautelare dei domiciliari.

In questa prima indagine venne sequestrato materiale informatico, come dvd e hard disk del computer e agenda che hanno portato all’acquisizione di conversazioni tenute sulla chat del social Grindr, rivolto soprattutto a gay, bisex, trans e queer. Tra i contatti intercorsi c’era quello col ragazzo di 16 anni, ora ne ha 17, a cui venivano elargite somme di denaro per incontri erotici sia nel suo paese che nell’abitazione dell'imputato a San Vito (Ch).

Una decina gli incontri "hard" tra i due, avvenuti, quest'anno, dal 3 febbraio e fino al 6 marzo, periodo pre lockdown. Al sesso seguiva l’elargizione: 50 euro contanti la prima volta, poi o contanti oppure ricariche sul Poste Pay che l'adolescente aveva in uso, ma che era intestato alla madre. Ricariche variabili dai 20 ai 50 euro. Il preside, difeso dall’avvocato Alessandro Troilo, si è sempre difeso sostenendo: "Mai dato denaro per ottenere prestazioni sessuali, volevo solo aiutarlo". Durante l’indagine il minorenne, ascoltato, ha dichiarato: "Non sono mai stato costretto a subire atti sessuali. E’ stata una mia libera scelta. Non intendo denunciarlo. Per le prestazioni, non complete, mi indicava le somme che poi avrei ricevuto". Insomma, relazioni pericolose...   16 dic. 2020

Walter Berghella

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