Cocaina pura e crack spacciati a Lanciano e dintorni: 9 arresti, 19 indagati
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Nove arresti per droga da parte della polizia di Lanciano, insieme con il Reparto prevenzione crimine e le Unità cinofile di Pescara e la Mobile di Chieti. Il blitz, con complessivi 19 indagati, stamattina, all'alba, a Lanciano (Ch). 

Sgominato un gruppo criminale che si era suddiviso - ognuno aveva la sua zona -, la parte periferica della città su cui piazzava cocaina purissima, al 96%, e crack, cioè cocaina cotta. Diversi i comuni dell'hinterland riforniti, ad esempio Castel Frentano (Ch).  (VIDEO FORZE DELL'ORDINE) (VIDEO PREPARAZIONE DROGA)

Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del pm Francesco Carusi, riguardano Gabriele Iacovella, 24 anni, e Giuseppe Di Benedetto, di 52: entrambi sono già in prigione per altri reati e, per questo caso, gli sono stati dati i domiciliari. Gasperino Trivilini, di 39 anni; Andrea Pierini, di 40, e Nazario Pio Boscarino, di 21, sono finiti tutti agli arresti domiciliari. Obbligo di dimora presso il comune di residenza per Camillo Musa, di 38 anni. Misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, per Federico Di Nenno, di 23 anni; Giuseppe D'Urso, di 40 ed Emmanuel Willie Rubel Toribio, di 25. Sono di Lanciano. Nei guai anche un minorenne segnalato alla Procura dell'Aquila. 

L'accusa è di detenzione, trasformazione e spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana. L'operazione, giunta dopo un anno di accertamenti, è stata illustrata dal questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, e dal dirigente del commissariato Lucia D’Agostino. E' stata denominata "Numero uno", perché loro, i protagonisti, anche sui social e in particolare su Facebook, e durante alcune conversazioni telefoniche, si definivano i "numeri uno" della situazione, ritenendosi i più attivi e in gamba. 

Tutti fanno capo a due uomini che, per quest'attività illecita, furono arrestati il 22 dicembre dell'anno scorso. Hanno avuto già 6 anni ciascuno di carcere, che stanno scontando. Dopo che furono beccati, le verifiche sono proseguite, per risalire agli altri componenti del sodalizio, presi oggi. II vertice dell'organizzazione criminale, dunque, è costituito da Federico Irollo, 43 anni, originario di Portici (Na) ma residente a Lanciano, considerato il leader assoluto. Lui aveva stabilito il centro di coordinamento, trattamento e di smistamento dello stupefacente all'interno della propria abitazione, in una casa di Santa Maria Imbaro (Ch). "Lavorava", per portare avanti il fiorente commercio di droghe nella zona frentana e in Val di Sangro, in collaborazione con il genero, Ciro Iengo, di 23 anni, di San Giorgio a Cremano (Na). 

I due si approvigionavano di droga dalla Campania. Almeno uno di essi potrebbe avere legami con il clan dei Vollaro, sodalizio camorristico che opera soprattutto nella zona est di Napoli, più precisamente nell'area del comune di Portici. 

Dopo che suocero e genero sono finiti dietro le sbarre, l'attività di trasformazione della coca in crack, con confezionamento e vendita, è stata trasferita in altre case. 

Gli agenti, nel corso delle indagini, supportate da filmati che inchiodano il gruppo,  hanno requisito anche pentolini con fornello, un bilancino di precisione, dosi già pronte alla vendita, svariati telefonini con i quali tenevano contatti con la clientela e forse anche con i fornitori, ipad, denaro in contante, guanti e mascherine. Scovati eccipienti e soluzioni chimiche - ammoniaca, bicarbonato di sodio e mannite - usati per il taglio della coca. "Questa è una prerogativa e caratteristica delle organizzazioni di stampo camorristico", spiega la polizia. Presi anche diversi accendini dentro i quali veniva infilata la droga da spacciare: piccoli e coloratissimi oggetti di uso comune destinati a non destare sospetti durante lo scambio. Sequestrati infine 100 grammi di cocaina, 130 grammi di hashish e 8 piante di canapa, del peso di circa 200 grammi l'uno, pronte per essere immesse sul mercato. 

Serena Giannico

05 dicembre 2019

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