L'Aquila. Inaugurazione Parco della Memoria, familiari vittime: 'Nessun invito dal Comune'

E' polemica sull'inaugurazione del Parco della Memoria a L'Aquila, che si terrà il prossimo 28 settembre. Luogo in ricordo ai 309 che persero la vita nel sisma del 2009.

La querelle è tra i familiari delle vittime e il Comune. Ad innescarla è stato Vincenzo Vittorini che, in quella catastrofe, ha perso moglie e figlia. Si è detto "esterrefatto e profondamente indignato e addolorato" per "l'ennesimo schiaffo definitivo e la beffa che questa città e le sue amministrazioni, presente e passata, hanno dato alle vittime e ai loro familiari. Un preavviso cosi breve, probabilmente per assicurarsi la presenza di 'illustri' rappresentanti politici a discapito di persone 'comuni', rende la cerimonia inaugurale una passerella, a cui non parteciperò". Al taglio del nastro, infatti, saranno presenti il premier Mario Draghi e il ministro Mara Carfagna. Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha risposto stigmatizzando quelle "parole cariche di risentimento che questa città e questa amministrazione non meritano".

"Parlare di 'schiaffo' non mi sembra corretto, - ha ribattuto - oltre che irriguardoso. Appena abbiamo avuto la conferma della presenza del premier Draghi e del ministro Carfagna, subito dopo la Prefettura e le forze dell’ordine, Vittorini è stata la prima persona che ho chiesto venisse avvisata dalla mia segreteria. Ritengo che la partecipazione di un presidente del Consiglio dei ministri e di un esponente del Governo, con agende comprensibilmente fitte, per onorare uno spazio della comunità dedicato al ricordo, sia motivo di orgoglio". 
 
"Non c'è memoria senza ricordo - ha aggiunto Biondi -: per questo abbiamo cercato con ogni sforzo, condividendo e modificando alcune parti del progetto originario anche con i parenti delle vittime oltre che con i residenti, di restituire alla comunità un'area in cui questi due sentimenti potessero essere coltivati quotidianamente". Dell'ultim'ora la presa di posizione dell'avvocato Maria Grazia Piccinini, di Lanciano (Ch) che nel sisma ha perso la figlia, Ilaria Rambaldi, studentessa universitaria, e il fidanzato di lei, Paolo Verzilli. Dopo la tragedia ha fondato la "Ilaria Rambaldi onlus". "Taglio del nastro - tuona Piccinini - a cui personalmente non sono stata invitata. Sui social sono incappata in un post del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, a cui ho replicato, evidenziando che non sono stata contattata per l'evento e, come me, tutte le famiglie che conosco. Ritengo di aver subito un'offesa in quanto noi familiari siamo quelli che abbiamo sofferto e soffrono quotidianamente per quanto accaduto. Per noi non ci sarà mai pace e niente sarà mai abbastanza. Né si possono invitare i familiari tramite un comunicato stampa spedito ai media". 
 
"Personalmente, - prosegue -  oltre, all'offesa arrecata a tutte le famiglie ignorate in quest'occasione, mi sento ancora di più offesa, in quanto quel Parco è stato realizzato lì perché l'associazione che io rappresento l'ha voluto, facendo una raccolta di firme depositata in Comune. La mia associazione - prosegue - ha anche regalato un progetto, che è stato ignorato, al Comune de L'Aquila: fu elaborato dagli amici di Ilaria e Paolo,  oggi tutti ingegneri e architetti, e da alcuni professori dell'Università de L'Aquila. Infine come associazione, siccome ci risultava insopportabile l'idea di vedere scritti i nomi delle vittime nel fondo dei vasconi costruiti in memoria, senza previsione di ricircolo dell'acqua, abbiamo predisposto quattro bozzetti di modifica del progetto affinché i nomi fossero fuori dall'acqua. E oggi lo sono. A fronte di tanto impegno e di tanta partecipazione, avere in cambio l'oblio ed essere ignorati, sconvolge e fa rabbia. Come vengono rispettate le vittime? Quali vittime vengono rispettate? Forse, qualcuna è più vittima di altre?" 25 set. 2021
 
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Nella foto Piazzale Paoli, dove è nato il Parco della Memoria, dopo il sisma
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