Terremoto, L'Aquila 10 anni dopo. L'ambasciata russa ricorda le vittime e i monumenti ricostruiti
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La Russia con L'Aquila. A Roma, a Villa Abamelek, residenza ufficiale degli ambasciatori della Federazione Russa in Italia, ieri sera, si è tenuto il ricevimento per ricordare, a 10 anni dal sisma, le vittime del terremoto dell'Aquila e l'intervento della Russia nella ricostruzione, con lo stanziamento di 9 milioni di euro. A fare gli onori di casa l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov. All'evento, caratterizzato in due momenti distinti, un concerto di musica classica tenuto da artisti italiani e russi e un banchetto, hanno partecipato, oltre ad una rappresentanza di cittadini aquilani e di familiari di vittime, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; il funzionario del ministero delle Politiche agricole Marco Cerreto; il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi con l'assessore Fabrizia Aquilio; il primo cittadino di Montesilvano (Pe), Francesco Maragno; il sindaco di Loreto Aprutino (Pe), Gabriele Starinieri; l'onorevole Stefania Pezzopane; il vice presidente dell'associazione "L'Aquila siamo noi", Alfredo Ranieri Montuori e i componenti del direttivo dell'associazione degli Italiani amici della Russia, organizzazione presieduta dal saggista Lorenzo Valloreja. Quest'ultimo ha confermato l'organizzazione della "Prima giornata regionale dell'amicizia italo russa",  che si terrà al castello Chiola di Loreto Aprutino. 

Nella notte tra il 5 e 6 aprile 2009 una scossa di 5,8 gradi della scala Richter ha distrutto  L’Aquila. La Russia fu uno dei primi Paesi a tendere la mano all'Italia. Сon l'accordo firmato il 26 aprile 2010, un anno dopo il disastro, fra l'allora primo ministro della Federazione Russa, Vladimir Putin, e l'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il governo russo s'impegnò a finanziare il restauro di due monumenti scelti ai tempi del G8 del 2009. Sono stati ricostruiti Palazzo Ardinghelli, uno dei massimi esempi del barocco aquilano, e l'antica Chiesa di San Gregorio Magno.

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