Vinitaly 2025. Ecco il progetto sulla ‘filiera del vino biologico di eccellenza’

L’obiettivo del progetto sulla "filiera del vino biologico di eccellenza", presentato all’interno dello stand Spazio Abruzzo del Vinitaly 2025 e finanziato con un contributo Pnrr di 17 milioni di euro, è quello di aumentare la tracciabilità del prodotto enologico nelle regioni di Abruzzo, Molise e Puglia in modo da poter consentire al consumatore di verificare con i propri occhi i controlli effettuati dalla filiera sul prodotto che si sta acquistando e che lo rendono un biologico certificato.

I punti cardine del progetto, realizzato dallo studio dell'agronomo Manlio Cassandro, sono l'implementazione di una piattaforma blockchain (una tecnologia che permette di condividere e gestire in modo sicuro un registro di dati digitali, come una database) per la tracciabilità dei prodotti delle aziende aderenti, garantendo quindi trasparenza e affidabilità grazie alla verifica dell’ente certificatore, la realizzazione della "casa commerciale" (il sito internet dove commercializzare i prodotti), la logistica integrata (ad esempio aree per lo stoccaggio del prodotto) e la redazione di un piano di promozione dei vini biologici nei diversi mercati (attività di comunicazione, eventi e partecipazione a fiere).

Alla cerimonia istituzionale hanno partecipato tra gli altri il presidente nazionale della Cia, Cristiano Fini, il vicepresidente con delega all'agricoltura, Emanuele Imprudente, e il direttore del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo Elena Sico. Capofila del progetto è la cooperativa Mercato contadino delle Terreverdi teramano. Sono 19 i beneficiari: il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agrario) e 18 aziende agricole. Il progetto della filiera del vino biologico di eccellenza dovrà garantire la sostenibilità secondo le direttive del Green Deal.

Il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente: "Il settore agricolo regionale ha cambiato rotta, sta crescendo, è capace di competere e aggregarsi, e vincere, come in questo caso, bandi nazionali importanti - ha commentato  -. Si tratta di una visione moderna che vede nell'aggregazione e nella ricerca un elemento innovativo. Il progetto di filiera produrrà un effetto moltiplicatore sul territorio di circa 32milioni di euro, fondi che saranno investiti nella valorizzazione del percorso biologico del vino attraverso la sostenibilità ambientale. Tutto questo produrrà occupazione e ricchezza sul territorio. L'Abruzzo ha una serie di obiettivi: l'aggregazione e la partecipazione ai progetti di filiera, o l'adesione ai distretti del cibo e del biologico, che rappresentano la nuova sfida da centrare. Sono punti che - ha concluso Imprudente - renderanno ancora più forte e competitivo il nostro comparto agricolo". 08 apr. 2025


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