Impianto rifiuti sanitari infetti ad Atessa: Tar respinge definitivamente ricorso Di Nizio

Atessa tira un sospiro di sollievo. Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) dell’Abruzzo di L’Aquila ha definitivamente respinto il ricorso presentato dalla Di Nizio - Colasante, chiudendo così la lunga vicenda amministrativa e politica legata al progetto per la costruzione, in contrada Saletti, di un impianto per il trattamento di rifiuti sanitari infetti e per il deposito di rifiuti pericolosi.

Una sentenza attesa 

Ieri, 27 marzo, il Tar ha attestato il definitivo successo della battaglia condotta dal Comune di Atessa per tutelare il territorio e la salute pubblica. Con la sentenza numero 147/2025, il ricorso dell'impresa è stato dichiarato improcedibile, per sopravvenuta carenza di interesse da parte della Di Nizio- Colasante, la quale ha riconosciuto "che esistono ostacoli insormontabili alla realizzazione dell'impianto".

Il progetto era stato bocciato dal Comitato per la Valutazione d’Incidenza Ambientale (Vinca) del Comune di Atessa e, successivamente, il Tar Abruzzo e il Consiglio di Stato avevano rigettato le istanze della società, ritenendo legittime le istenze dell'amministrazione comunale.

'Un successo politico, amministrativo e del territorio'

Il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, esprime soddisfazione per l’esito della vicenda: “Alla Di Nizio -Colasante non è restato altro che prendere atto della realtà dei fatti. Questa amministrazione si è spesa in ogni modo per tutelare la contrada Saletti e la salute dei cittadini. E' un successo politico, amministrativo e dell’intero territorio della Val di Sangro".

Borrelli rivolge inoltre un ringraziamento agli uffici comunali, alle associazioni ambientaliste – tra cui Wwf Italia e Legambiente – e ai tutti coloro che hanno sostenuto la battaglia fin dal 2018. Un plauso particolare è stato riservato al Comitato cittadino Val di Sangro, che ha affiancato il Comune nel lungo iter giudiziario.

Una battaglia in difesa della salute pubblica

L’epilogo della vicenda segna un altro punto a favore della tutela ambientale nella zona. Già nel 2020, Atessa aveva ottenuto il ritiro dell’autorizzazione alla Ciaf, società fallita che puntava a installare un impianto per lo smaltimento di fanghi industriali pericolosi a Piazzano.

Il progetto della Di Nizio - Colasante, secondo quanto asserito dal Comune, avrebbe avuto un impatto devastante, a fronte di soli venti posti di lavoro previsti: "L’impatto ambientale e sulla salute umana sarebbe stato insostenibile".

Il Comune di Atessa è stato assistito sin dagli esordi della vicenda dallo studio legale dell’avvocato Andrea Filippini e dai suoi collaboratori. Le associazioni e il Comitato cittadino Val di Sangro si sono costituiti in giudizio con l’avvocato Francesco Paolo Febbo, mentre il biologo Massimo Colonna, componente della Commissione Vinca comunale, è stato difeso con successo dall’avvocato Federica Ciciliani. 28 mar. 2025

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 686

Condividi l'Articolo