Lanciano. Il cuore del 'Gran Torino' nel libro del musicista Remo Vinciguerra
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Lo schianto. Il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga con i resti dell’aereo. E 31 vittime. “No, non sono morti…” mi fa deciso, sorridendo. Lui è Remo Vinciguerra, docente di musica e scrittore, 63 anni, con decine di favole musicali scritte e tanti libri all’attivo. “Non sono morti. Sono stati convocati in Paradiso”. È uno scherzo vero? “No, gli amati calciatori granata servivano per far vincere finalmente la Champions anche al Padreterno!” mi aggiunge sorridendo mentre sfogliamo tra le mani “È granata il colore del bene. Una favola per il grande Torino”, l’ultimo suo gioiello letterario (€ 12,00, editrice Carabba, il ricavato della vendita sarà destinato all’acquisto di chitarre per giovani provenienti da un contesto migratorio). Se non avete gusto per la fantasia e l’allegoria, la “leggerezza” profonda per le cose alte della vita non c’è possibilità di rimanere incantati di fronte ad una tragedia come quella di 70 anni fa raccontata da Vinciguerra.

Per i fanatici del calcio sarebbe una bestemmia, per gli sportivi invece è una bella realtà perché Vinciguerra è uno juventino d.o.c. e ha scritto un testo sul grande e glorioso Torino, il Torino di Valentino Mazzola, di Valerio Bacigalupo, di Mario Rigamonti… Uno juventino per una causa granata. Un cuore bianconero grande dentro una tragedia granata, quella del 4 maggio del 1949 fa che vide il Fiat G.12 della compagnia aerea Ali schiantarsi alle 17.03.  L’incidente tutto d’un colpo cancellò il mitico Torino.

Non è solito libro, cioè solamente da leggere, perché è un volume da vivere accanto alla musica. Difatti ogni capitolo, che descrive la fantasia di questa storia raccontata, è introdotto da un suggerimento musicale: Kiss di Price, oppure Alleluja di Leonard Cohen, Whole Lotta Love dei Led Zeppelin tanto per citare perché “leggere questo testo in memoria del grande Torino è come farsi un teatro mentale, devi essere accompagnato dalla musica mentre ti immergi nella storia. Devi viaggiare musicalmente leggendo”. Essere introdotti nella storia attraverso le canzoni.

“Ma com’è che è nata quest’altra avventura letteraria?” gli chiediamo. “Con una visita al sacrario alla Basilica di Superga. E che non ti lascia indifferente. Circa un anno fa mi trovavo lì a Torino per lavoro e sono andato in visita alla basilica. Mi sono ritrovato davanti la gigantografia del grande Torino. Ai piedi migliaia di bigliettini, dediche. Un’atmosfera sacra. Silenziosa, che invece ti parlava”. E poi? “In treno mi sono interrogato. Ho ‘metabolizzato’ quel silenzio e ho iniziato a riflettere e come mi capita spesso ho cominciato a gettare idee, spunti, riflessioni. È nato questo volume…”. Che poi è una storia di fantasia che riguarda l’aldilà: in Paradiso l’Angelica Football Club di Su perde l’ennesima finale di Champions. E il Padreterno, essendo la settima sconfitta in sette secoli, è un po’ frustrato “un po’ come noi juventini in questi anni” chiosa il musicista insegnante. Ed allora occorre affidarsi a campioni, a uomini meravigliosi, a calciatori dal piede divino. Queste stelle del calcio però sono sulla Terra: sono i calciatori del Torino. Ed è inevitabile che Dio si interroghi: affida prima la squadra alla badante Rita, la santa degli impossibili, e poi incarica il cherubino Tino Des (allegoria di Destino) per sondare la Terra: lo invita a “scendere” nel campo della vita terrena, in Piemonte, per occuparsi del caso. E dopo il viaggio di rientro da Lisbona, dove Mazzola & C. disputarono la loro ultima gara, i Mitici Granata sorvolando Superga vengono prelevati, “no, sono convocati per la prossima finale” mi aggiunge, con la speranza di riportare sulla scrivania di Dio, dopo 7 secoli, la mitica Coppa con le ali. Ci riusciranno? “Bisogna gettarsi dentro questa avventura… fra queste pagine…” precisa l’insegnante.

Il testo, accompagnato dalle pregevoli illustrazioni di una appena maggiorenne Arianna Lazzari di Dolo (“le ho inviato gli sms con idee e lei si è messa all’opera illustrando la storia, che bravissima ragazza!”), sarà presentato giovedì 16 maggio al teatro Fenaroli di Lanciano (ore 18) all’interno del mese della cultura del Comune di Lanciano. Perché in teatro? “Semplicemente perché il Fenaroli diventerà lo stadio del grande Torino. Il granata è il colore del bene! E ci saranno gli alunni della scuola media Mazzini a musicare gli intervalli fra un capitolo e l’altro e a far il tifo come nella curva Maratona”. Le musiche dunque sono della Easy Jazz band Mazzini, le voci recitanti invece saranno di Lino Ricci, Marialucia Colanero e Francesco Di Bucchianico.

Avvengono poi cose inaspettate. Poco dopo la pubblicazione del libro arriva una chiamata inaspettata: “Sì, giorni fa mi hanno chiamato da Torino, dal quotidiano ‘Tuttosport’, hanno chiesto il testo e lo hanno recensito. Mi hanno dedicato mezza pagina in memoria della tragedia dei granata”. Quei granata del mitico Torino che “non è morto, è soltanto in trasferta” (I. Montanelli).

Alessandro Di Matteo

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