Fossacesia. 'The rime of the ancient mariner' è il nuovo album di Dora Sisti

"The rime of the ancient mariner" è il nuovo album di Dora Sisti. E' il secondo della cantante abruzzese, nata a  Fossacesia (Ch) ma che si è stabilita a Roma, ed è uscito il 14 febbraio, mentre la presentazione si è tenuta il 15 alla Casa del Jazz a Roma.

Un ritorno importante, significativo, prezioso. Chiarissima ed evidente l'ispirazione alla "Ballata del vecchio marinaio" (1798) di Samuel Taylor Coleridge, che la vocalist interpreta in un concept album vecchio stile, una suite nella quale la provenienza jazz è stemperata in un mondo di suggestioni, sfumature e riferimenti colti. "La poesia da sempre ha rappresentato l'incipit del mio essere compositrice, è qualcosa di innato, su cui probabilmente non ho meditato neanche più di tanto, è una parte di me - spiega l'artista. -  De "La ballata del vecchio marinaio" mi hanno incantato  la cantabilità,  il percorso del marinaio, una storia universale, ancora attualissima; e poi la partenza, i sogni, le aspettative deluse, i drammi, l'esperienza del male assoluto, il male che non ha bisogno di moventi; la redenzione dell'uomo che può avvenire solo grazie all'amore incondizionato e inconsapevole nei confronti delle creature più piccole e insignificanti, la figura salvifica dell'eremita, il ritorno a casa e il peso della vita, delle proprie colpe. Dal punto di vista linguistico, la ballata è una punta di diamante della letteratura romantica, ambientazioni spettrali, visioni, allucinazioni. In alcuni versi sembra di vedere la forza di una tela di Turner".

A sette anni di distanza dal debutto del suo Quintet, quel "Mai prima d'ora" che la fece conoscere al pubblico, Dora rivela il suo orizzonte musicale e culturale con un'opera che parte dal jazz e si misura con ampi spazi di libertà compositiva. "La sfida di una suite (non intesa in senso barocco), di un concept appunto, - spiega - l'ho sempre vista come un'immensa tela bianca, in cui ogni segno dovesse avere una coerenza con il tutto, senza limitare tuttavia la libertà nella composizione. La musica, tra tutte le arti, possiede un valore evocativo potentissimo, uno strumento indispensabile ai fini della narrazione". Da sempre appassionata di poesia e letteratura, divisa tra performance e didattica, tra attività dal vivo e insegnamento.

Decisiva anche la veste grafica: la forza visiva di questo lavoro è stata affidata a Aurelia Luitz, le cui illustrazioni sono parte integrante del progetto.

Ma ancora più decisiva è la formazione guidata da Dora: "Carlo Ferro non solo ha lanciato il guanto di sfida del concept ma ha curato gli arrangiamenti di alcune parti. Giuseppe Salvaggio e Marco Tardioli sono una ritmica pazzesca, groove, gusto, sensibilità, grande intesa. Andrea Verlingieri per interpretare questo disco ha fatto un grande lavoro sul suono e sul fraseggio, le mie indicazioni erano: "Qui sei la tempesta, qui sei il marinaio che uccide l'albatross, qui devi pensare a un sentimento di riconciliazione con il Creato ecc...". Per Dora "suonare con loro è un privilegio".

Linda Caravaggio

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