Rubavano attrezzi agricoli tra Vasto e Lanciano e li rivendevano on line: arresti

Rubavano attrezzi di uso agricolo e li rivendevano tramite i siti di annunci on line. Autori per più di 20 furti contestati sono scattate le misure cautelari per quattro a Vasto (Ch).emesso dal GIP del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale che ha accolto la richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Gabriella De Lucia che ha coordinato le investigazioni dei militari di Vasto.

Indagati C.C., 45enne di Vasto, arrestato e rinchiuso in prigione a Vasto; F.A. 42enne, di Vasto, arrestato e relcuso a Pescara; M.D.G., 38enne, e S.D. 41enne, entrambi di Vasto e sottoposti alla presentazione quotidiana ai carabinieri per l’obbligo di firma di controllo.

L’operazione è scattata all’alba del 15 luglio, attraverso il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Vasto. Il provvedimento restrittivo, emesso dal gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Gabriella De Lucia, è scaturito a seguito di alcuni furti compiuti, tra il settembre 2019 e il febbraio scorso, in alcune parrocchie della città e comuni limitrofi oltre che in alcune abitazioni o rimesse di esse. Le case prese di mira sono a Vasto, San Salvo e Lanciano. Per la loro ubicazione, nei saccheggi, venivano prelevati attrezzi di uso agricolo come scuotitori, motoseghe, compressori di elevato costo prevalentemente di marca Stihl. I furti avvenivano sempre in ore notturne ed a volte, come riscontrato, più plessi immobiliari venivano svaligiati.

Dopo aver depredato gli immobili, la merce asportata veniva accantonata in un luogo ritenuto sicuro dopodiché, attraverso alcune piattaforme di annunci on line, il materiale veniva posto in vendita, pubblicandone le fotografie.

Ogni singolo articolo poteva così essere rivenduto in rete a prezzi particolarmente concorrenziali.

L’attività investigativa, durata circa 7 mesi, ha portato anche al recupero di numerosi attrezzi di carpenteria e di oggetti religiosi per un valore di circa 30 mila euro, poi riconsegnati ai proprietari.

Le indagini non sono terminate poiché i carabinieri stanno appurando l’identità di coloro che hanno acquistato la merce rubata tramite il web in modo da poter tentare di recuperare e riconsegnare agli aventi diritto attrezzi e/o oggetti a loro asportati.

Alessandro Di Matteo

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