Arresti tra Abruzzo e Marche per traffico di cocaina e marijuana

In cinque finiti agli arresti, tra Abruzzo e Marche, per traffico cocaina e marijuana.

Questa mattina la polizia, attraverso le Squadre mobili delle Questure di Pescara e Ascoli Piceno, a conclusione di complesse indagini, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di tre extracomunitari, gravemente indiziati, e a cui sono stati imposti i domiciliari. Ad altri due, invece, il provvedimento è stato notificato in carcere.

Il gip della Procura di Ascoli Piceno ha contestato agli indagati ben 26 capi d’accusa. L’attività investigativa ha avuto origine in Abruzzo; portata avanti dalla Mobile di Pescara, è durata oltre nove mesi. E' cominciata, alla fine del 2019, con l’arresto di una donna dedita allo spaccio nel Pescarese. Attraverso controlli e intercettazioni, gli agenti sono arrivati ad un gruppo di stranieri, da tempo radicati nella provincia di Ascoli, sospettati di essere dediti all’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana destinate sia al mercato locale che al rifornimento di clan criminali, stanziati nelle province di Teramo e Pescara.

Il gruppo utilizzava come depositi per la droga due fabbricati situati in zone boschive in provincia di Ascoli Piceno, isolati e apparentemente disabitati, uno dei quali sorvegliato da un pitbull. Da lì, la droga veniva recapitata ad una serie di destinatari tra le Marche e l’Abruzzo, con l’utilizzo di vari mezzi di trasporto tra cui un'auto modificata, su cui era stato realizzato un apposito vano dedicato all’occultamento dello stupefacente e del denaro ricavato. Sono stati sottoposti a sequestro più di 12 chili di marijuana e 3,5 chili di cocaina e ci sono stati 9 arresti di spacciatori che operavano autonomamente, in particolare a Pescara, nel quartiere Rancitelli, e ad Ascoli Piceno. Gli acquirenti ricevevano non meno di 50 grammi di stupefacente per volta, fatto che "generava un cospicuo giro di affari che si concretizzava anche nella disponibilità di ingenti somme in contanti".

Vendite effettuate anche "in regime di restrizioni da Covid, anche nel periodo in cui era stato vietato il transito tra diverse regioni".

La Procura di Ascoli, che è subentrata per competenza a quella di Pescara, acquisiti gli atti, ha chiesto ed ottenuto un provvedimento restrittivo a carico di cinque persone, tre delle quali agli arresti domiciliari: questi ultimi sono residenti lungo la vallata del Tronto, nel Teramano, e sulla costa della provincia di Ascoli. 14 dicembre 2021

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