Tangenti e associazione per delinquere, 28 arresti in Lombardia. C'è anche consigliere regionale abruzzese

 "Gruppi criminali operativi tra Milano e Varese costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori" sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all'aggiudicazione di appalti pubblici.

Contestati anche i reati di corruzione, finanziamento illecito ai partiti, false fatturazioni per operazioni inesistenti,  autoriciclaggio e abuso d'ufficio. I carabinieri di Monza e la Finanza di Varese hanno esguito, stamattina, in Lombardia e in Piemonte 43 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Sono 95 in totale gli indagati, a vario titolo.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto e responsabile della Dda, Alessandra Dolci,  e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Dei 43 destinatari del provvedimento, firmato dal gip Raffaella Massacrino, 12 sono finite in carcere, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma. Di queste solo 9 sono accusate di associazione per delinquere. Sono duecentocinquanta i militari, tra carabinieri e finanzieri impegnati dalle prime luce dell'alba nell'esecuzione misure cautelari nelle province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti. 

Tra i destinatari dell'ordine di arresto il consigliere regionale Fabio Altitonante,  nato a Teramo e che ha vissuto a Montorio al Vomano (Te) prima di trasferirsi in Lombardia. Lui, che è ai domiciliari, è anche sottosegretario all'area Expo della Regione Lombardia. In carcere invece il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee. C'è anche una richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei Deputati per l'arresto per finanziamento illecito del parlamentare di Forza Italia, Diego Sozzari.

Sono diversi i filoni dell'inchiesta . Uno di questi riguarda gli appalti targati Amsa, l'azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche. Un altro, il filone varesino e che ha come personaggio principale l'ex coordinatore provinciale di Varese Gioacchino Caianiello (anche lui tra i destinatari del provvedimento del gip Mascarino) riguarda il Piano di governo del territorio e le sue varianti. Ma per inquirenti e investigatori il personaggio principale dell'inchiesta è l'imprenditore Daniele D'Alfonso con la sua Ecol-Service, uno dei quali risponde dell'aggravante di aver favorito la 'ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco. Ed è lui che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilità, avrebbe 'ricompensato' Tatarella con cui, come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe incontrato da "Berti", il ristorante milanese non molto lontano dagli uffici della Regione e già venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati è diventato "la mensa dei poveri", definizione che ha dato il nome all'indagine della Dda. 

C'è anche un episodio di "istigazione alla corruzione" nei confronti del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Da quanto si è saputo, il governatore non avrebbe denunciato l'episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato in tribunale probabilmente per chiarire l'episodio.

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