Non c'è stato abuso d'ufficio. La contorta vicenda della casa anziani Villa Arzilla, di Pizzoferrato, è riapprodata, oggi, davanti al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Lanciano (Ch), Massimo Canosa, che ha prosciolto dall'abuso d'ufficio il sindaco Palmerino Fagnilli, il vice Adolfo Emiliano Di Sciullo, il direttore dei lavori Vincenzo Bucci e il geometra comunale responsabile del procedimento, Domenico Calabrese. Il responsabile della sicurezza Antonio Peschi era l’unico accusato di concussione e anche per lui c'è stato il proscioglimento.
La struttura, con 26 posti letto e servizi socio-sanitari, realizzata in un edificio municipale dismesso e i cui lavori di riqualificazione sono costati 560.000 euro - 300.000 del Comune e 260.000 della Cosel srl di Castel di Sangro (Aq) -, è da anni al centro di procedimenti giudiziari. Il Comune ha più volte lamentato, da parte della ditta Cosel, "gravissimi inadempimenti", che hanno portato l’ente a rescindere il contratto dell'impresa, provvedimento adottato per tutelarsi e per salvaguardare un progetto in cui ha investito e creduto. Dall'altra parte, per tutta risposta, sono scattati esposti e denunce.
La Procura di Lanciano ha contestato gli abusi per la risoluzione del contratto e per presunte assunzioni imposte al gestore di Villa Arzilla, l’amministratore della Cosel srl, Stefano Pecorella, che ha denunciato amministratori e tecnici comunali, difesi dagli avvocati Diana Peschi e Massimo Biscardi.
Ma il giudice ha stabilito l’insussistenza dei reati avendo il perito della Procura evidenziato plurime condotte illegittime della stessa Cosel, tali da giustificare la sua estromissione dalla gestione della struttura. Un positivo bis arriva pure dal Tar dell’Aquila che ha rigettato i ricorsi Cosel, condannata a 4 mila euro di spese di lite in favore del Comune di Pizzoferrato, patrocinato dall’avvocato Giulio Cerceo.
Ma la faccenda non è ancora chiusa. Villa Arzilla torna il 14 ottobre dal gup per altri presunti reati.
Walter Berghella
@RIPRODUZIONE VIETATA
