Diffamazione al Palio di Siena, ai contradaioli e alla loro nota giostra equestre con 17 contrade partecipanti, definita ieri al tribunale di Lanciano il processo che vedeva imputato il lancianese Walter Caporale, presidente nazionale degli Animalisti Italiani Onlus e già due volte consigliere regionale abruzzese dei Verdi.
Tutto è finito con un non luogo a procedere, disposto dal giudice monocratico Vincenzo Chielli, per remissione della querela, che Caporale ha accettato e concordato con i denuncianti Luigi De Mossi, ex sindaco di Siena, e Antonio Carapelli presidente del Consorzio di Tutela del Palio. Caso penale nato a seguito di un’intervista, del 3 luglio 2020, rilasciata da Caporale a Giuseppe Cruciani, conduttore radiofonico de La Zanzara di Radio 24 secondo cui: “Il Palio rappresenta una tradizione anacronistica che Siena, città meravigliosa, che ha visto la morte di 51 cavalli dal 1970, può superare con forme di intrattenimento rispettose della vita e del benessere degli animali”. Nel luglio 2022 il tribunale di Siena trasferì il procedimento a Lanciano per incompetenza territoriale. Ora ci sono le scuse al Palio da pubblicare sui media toscani. Per il difensore Francesca Pantanella: “Caporale ha esercitato un diritto di critica e non ha mai fatto esplicito riferimento al Palio e ai senesi. Il concetto era più ampio in merito ai maltrattamenti degli animali”.
WALTER BERGHELLA
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