Mozzagrogna. Delitto Cianfrone: coppia in carcere. Moglie e marito accusati di omicidio
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Incastrati dalle immagini. La svolta è arrivata dopo giorni di indagini serrate. Dell'assassinio del maresciallo dei carabinieri Antonio Cianfrone, 50 anni, di Mozzagrogna (Ch), è accusata una coppia di Spinetoli (Ascoli Piceno), originaria di Taranto.

Moglie e marito sono stati arrestati e sono stati rinchiusi in carcere, lui ad Ascoli, lei a Teramo. Si tratta di Giuseppe Spagnulo, di 56 anni, operaio, e di sua moglie Francesca Angiulli, 50 anni, casalinga. Sono accusati, in concorso, di omicidio premeditato aggravato e di porto d'arma da fuoco.

Il carabiniere, ex vice comandante della stazione di Monsampolo del Tronto (Ap), dove viveva, è stato ucciso il 3 giugno scorso mentre faceva jogging sulla pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto nel comune di Spinetoli. E' stato freddato con diversi colpi di pistola, tre o quattro, esplosi a bruciapelo. L'agguato, di mattina, mentre correva.

Diversi testimoni hanno raccontato di due killer arrivati a bordo di una moto, con i volti coperti da casco integrale. Uno, fisico minuto e codino, quasi certamente una donna, è sceso e ha sparato... L'altro, più robusto, ha atteso in sella. Poi si sono dileguati nel dedalo di stradine del posto. I militari, colleghi della vittima, e la Procura di Ascoli, hanno subito focalizzato l'attenzione sulla moto, acquisendo i filmati delle telecamere della zona e di ingresso e uscita dall'A14. L'hanno ritenuto elemento fondamentale. 

Sono state esaminate decine di ore di video estrapolati da vari impianti di videosorveglianza. E' stato analizzato anche il traffico telefonico dei cellulari ed è stata accertata "la presenza degli odierni fermati, sulla scena del crimine in orario compatibile con l'omicidio".  Giorni fa, nel garage dei coniugi sott'inchiesta, è stata sequestrata una moto. Compatibili anche i caschi rinvenuti nella loro casa. 

Indizi "gravi e concordanti" che hanno portato al provvedimento cautelare eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Ascoli , insieme ai militari della compagnia di San Benedetto del Tronto e della stazione di Monsampolo. Finora non è stata trovata l'arma usata per ammazzare. Il movente, da chiarire, potrebbe essere legato a rancori passati.

Intanto è stata fissata per l'11 giugno, alle 11, l'autopsia sul corpo della vittima. L'esame verrà svolto all'obitorio dell'ospedale Mazzoni di Ascoli. 09 giu. 2020

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