Morte Anna Maria D'Eliseo. Ennesimo cambio di avvocati per Di Nunzio

Omicidio della collaboratrice scolastica Anna Maria D’Eliso, 60 anni, di Lanciano (Ch): il marito Aldo Rodolfo Di Nunzio (nella foto), 73 anni, accusato di averla strangolata col filo elettrico, ha due nuovi avvocati dopo aver revocato, un mese fa, Alberto Paone, di Lanciano, e giorni dopo se n’è andato pure Nicola De Foco, di Bari. Poi sono seguiti altri 3 avvocati che hanno rinunciato all’incarico.

Da oggi l’imputato è assistito dagli avvocati Alessandra Baldassarre, del Foro di Chieti, e da Calogero Talluto, di Agrigento. I legali hanno chiesto i termini a difesa per studiare il corposo fascicolo processuale ma non hanno rinunciato all’ultimo teste della difesa, una vicina di casa di Di Nunzio, per essere sentita sui fatti avvenuti il 15 luglio 2022, nella rimessa – garage dell’abitazione di Iconicella. La Corte d’ Assise, composta dal presidente Giovanni Nappi, giudice a latere Maria Rosaria Boncompagni, ha stabilito l’accompagnamento coatto per la vicina che sarà così sentita il prossimo 23 aprile, stavolta di mercoledì.

Udienza iniziata con 45 minuti di ritardo per il mancato arrivo in tempo utile dell’imputato dal carcere di Teramo dovuto a intoppi stradali sulla A14, a Pescara Nord. Al termine della breve udienza l’avvocato Baldassarre spiega: “Abbiamo deciso ancora di sentire come teste della difesa la vicina, già citata in precedenza. Per quello che dice il nostro assistito sentirla è rilevante perché avrebbe visto e sentito ciò che accadeva. Di Nunzio l’ho incontrato in carcere la scorsa settimana e mi ha ragguagliato sulla dinamica dei fatti, ma su questo aspetto non posso riferire. Sul complesso del processo non ancora un’idea dal momento che per ora ho fatto solo un esame parziale del fascicolo".

Stamani la Procura era rappresentata dal sostituto Elena Belvederesi. Processo complicato ma indiziario con Di Nunzio che ha sempre negato responsabilità. Nell’interrogatorio reso la scorsa udienza ha riaffermato con forza la sua innocenza e la circostanza che la moglie si è suicidata e lui ha cercato di salvarla tagliando i fili attorno al collo. Per l'accusa nel garage non c’era nessun appiglio e le ragnatele al soffitto erano intatte, quindi è escluso che la donna si sia impiccata. L’avvocato Elisabetta Merlino, parte civile che rappresenta i 5 figli, dice: “I figli si sono costituti per avere un posto in prima fila in questo processo e verificare da vicino cosa è successo quel giorno di luglio. Fino alla sentenza non facciamo alcuna valutazione perchè sarebbe inopportuna. In questa situazione ci sono un papà e una mamma e ogni valutazione è dilaniante per i figli che sono in un tourbillon di sentimenti, di tristezza e aspettano veramente la pronuncia come sollievo. Quello che dirà la Corte, ormai è prossima la discussione, sarà per loro quello che è accaduto quel giorno nella casa dei genitori”. 28 mar. 2025

WALTER BERGHELLA  

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