Lanciano. 'Dovete dire che ha abusato di voi', e giù minacce ai figli. Padre a processo

Figli minori chiusi per ore in una stanza buia mentre piangevano disperati, e poi schiaffi, minacce di buttarli giù dalle scale e di far vedere loro film horror.

Queste le accuse rivolte dalla Procura ad un padre di Lanciano (Ch). I fatti sarebbero successi tra il primo gennaio 2014 e il successivo Capodanno. Un anno di inferno per i due ragazzini, maschio e femmina, all’epoca dei fatti di 8 e 6 anni. Maltrattamenti e minacce, secondo le contestazioni  del pm Serena Rossi, erano tesi a far dire falsamente ai bambini che il convivente della loro madre li aveva fatti entrambi oggetto di abusi sessuali, palpeggiati nelle parti intime e altri tipi di violenza.

Con questo modo di agire dell'uomo, i fratellini erano caduti in un vero  e proprio abbattimento psicologico e di prostrazione, in grado di minare fortemente il loro delicato equilibrio psicofisico, rendendo intollerabile e penosa la convivenza con il padre. Ieri il gup Giovanni Nappi ha disposto il rinvio a giudizio del genitore, U.M., di 49 anni, difeso dall’avvocato Errico Sacco. Il processo è stato fissato al prossimo 23 febbraio. Parti lese i ragazzi ora adolescenti, e la loro madre, patrocinati dall’avvocato Angela Marina Nigra che chiede un risarcimento danni d 5i0 mila euro.

Nelle beghe tra genitori separati spesso sono proprio i figli a pagare il prezzo più alto. La vicenda che approda a processo è legata a una lunga sequela di denunce e procedimenti giudiziari tra coniugi. Proprio per gli abusi sessuali che sarebbero stati compiuti dal convivente della madre sui due bambini lo stesso padre era finito sotto processo quattro anni fa, poi prosciolto, perché il fatto non costituisce reato, dall’infamante accusa di calunnia. La Procura ha verificato con attenzione e scoperto, fortunatamente, che la vicenda della doppia violenza sui minori era totalmente falsa. La conclusione fu “Figli manipolati dal padre e indotti a riferire il falso”, così il padre naturale fu imputato di calunnia con le stesse argomentazioni dell’attuale processo dove, però, gli viene contestata la minaccia, per aver estorto ai ragazzi quei brutali racconti.

Nel lungo percorso giudiziario i ragazzini hanno dovuto patire molto tra interrogatori e incidenti probatori, oltre ad assistere perquisizioni col corollario di intercettazioni. Una puntata sulla grave vicenda c’è stata pure in sede civile, dove, sulla capacità dei bambini, uno psicologo riferì che la veridicità dei piccoli era dubbia, stabilendo di fare molta attenzione. L’intera storia è emblematica di come le crisi coniugali conflittuali hanno come vittime i figli.

Walter Berghella

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