Lanciano. Sasi, approda a Roma la questione emergenza idrica. Mentre i cittadini sono alle prese con i rincari

L'anno che sta per finire ha visto la Sasi - società di gestione del servizio idrico integrato -  fronteggiare continue rotture di condotte, inadeguate e vetuste; attivare interruzioni e sospensioni idriche a iosa, con città e piccoli centri lasciati spesso... a secco, dove l'acqua è mancata durante l'estate e manca ancora. Con diversi sindaci inferociti. 

Problemi, e proteste, che toccano il territorio compreso tra Ortona e Vasto -San Salvo, la zona di Guardiagrele e l'area del Sangro- Aventino. Questione ora approdata a Roma sul tavolo nazionale del Comitato criticità. Insomma un 2019 tra luci e ombre, che si chiude con una raffica di rincari e "adeguamenti retroattivi di tariffe", cioè soldi in più da sborsare, a carico dei 160mila utenti sparsi in 87 comuni.

Società che ora tira le somme e lo fa con il presidente Gianfranco Basterebbe, i consiglieri Corrado Varrati e Maira Roberti, il direttore generale Giorgio Marone, la dirigente del settore commerciale Manuela Carlucci. "Abbiamo continuato ad effettuare le normali attività di manutenzione,  - afferma Basterebbe -; abbiamo affrontato una crisi idrica rilevante e stiamo cercando, insieme ai sindaci, di ottenere i finanziamenti che ci occorrono per uscire dallo stato emergenziale". Circa 30  milioni. "Abbiamo chiuso importanti interventi, - prosegue - e quello forse più rilevante è il nuovo depuratore di Fossacesia che sarà utilizzato anche da quattro comuni limitrofi e al quale affiancheremo un impianto di essiccamento dei fanghi che ci porterà a mettere la parola fine al problema dello smaltimento". 

"La qualità delle nostre acque costiere è migliorata, come rilevato dall’Agenzia regionale per la tutela ambientale". Va meglio persino per il fiume Feltrino, a San Vito, fino a qualche anno fa una cloaca a cielo aperto. Sono 149 i depuratori gestiti dalla Sasi: 76 di essi saranno portati a una completa efficienza. L'investimento è di 15 milioni di euro e altri 5 saranno destinati all'eliminazione delle fosse imhoff.

Ci sono poi le polemiche sulle tariffe balzate alle stelle e sul mancato recapito delle bollette. "Ricorderete tutti - rammenta Basterebbe - che sul finire del 2018, dopo aver fatto correttamente una gara per affidare il servizio di stampa e consegna delle bollette, abbiamo riscontrato delle gravi difficoltà dovute ai ritardi e alla mancata consegna. L’appalto era stato aggiudicato ad una ditta privata che purtroppo si è rivelata non in grado di effettuare il servizio nei tempi e nelle modalità richiesti. Si è trattato di una vicenda negativa che ha creato non pochi disagi".

Da qui, è nata l’idea di un primo servizio di invio "digitale" della bolletta. "Ciascun utente, - viene fatto presente - compilando un apposito modulo, potrà comunicarci il proprio indirizzo mail e richiederci questo servizio". Presto, inoltre, saranno divulgati video "che spiegano come leggere la bolletta e le novità in essa contenute".

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