Lanciano. Pista ciclabile Via del Mare: giudice non archivia inchiesta

Al centro di un'inchiesta della Procura, la pista ciclopedonale di Via del Mare, nel quartiere di Olmo di Riccio a Lanciano (Ch). Di denunce inoltrate alla magistratura, oltre che al ministero delle Infrastrutture Trasporti e Provveditorato d’Abruzzo, il più prolifico è stato quello dell’associazione di commercianti Ascom Abruzzo.

A seguitodi esso esiste un procedimento per abuso edilizio e omissione di atti d’ufficio contro il Provveditorato che non veniva a fare controlli, presentato a gennaio 2019. Il procuratore capo, Mirvana Di Serio, ha chiesto l’archiviazione della vicenda, con fascicolo aperto contro ignoti. Invece il gip Massimo Canosa non ha accolto l’archiviazione ed ha fissato un’udienza preliminare per il prossimo 19 ottobre. Fra un mese il capitolo pista ciclopedonale potrebbe avere un rilancio sotto il profilo giudiziario. 

Difatti non si eslcude che il gip decida per nuove indagini o chieda alla Procura di formulare un capo d’imputazione. In tanti hanno messo sott'accusa l'opera, pure i gruppi di opposizione di centrodestra che più volte hanno chiesto le dimissioni del sindaco Mario Pupillo. I ciclisti investiti sono stati diversi e proprio per la sicurezza si è sempre contestato che la ciclovia abbia nel suo percorso di 861 metri sei intersezioni di strade comunali oltre a decine di quelle private in uscita da ville e condomini. Persino i comandi della polizia municipale e Polstrada ebbero dubbi tanto sulla sicurezza che sull’iter amministrativo, bocciando l’opera così come concepita, costata quasi 900 mila euro. In oltre due anni di attività la ciclovia è stata costantemente sotto i riflettori, specie sotto la lente d’ ingrandimento dei commercianti della zona che ancora oggi lamentano il calo di incassi, specie per mancanza di posti auto, con attività o chiuse o spostate altrove.

Sulle criticità del tracciato ciclabile due anni fa Angelo Allegrino, presidente Ascom, aveva chiesto  nell’esposto in Procura, inoltrato dall’avvocato Quirino Ciccocioppo, opportuni  controlli: "Sulla regolarità della pista ciclabile, sulla sua sicurezza, sul rispetto delle normative vigenti e sulle relative autorizzazioni e collaudi". E aggiunse: "Nel caso in cui la pista ciclabile non avesse i requisiti, le autorizzazioni e le caratteristiche che garantiscono la sicurezza, e prima che possano verificarsi incidenti mortali, si chiede l’immediata chiusura della medesima e il ripristino dello status quo ante". Lo scorso anno ci sono state altre 40 mila euro di spese per fare modifiche e segnaletica, infine è giunto il collaudo, due anni dopo l’entrata in funzione. Il sindaco Pupillo ha sempre reagito alle accuse replicando: "Non abbiamo paura, accettiamo denunce. E’ una scelta politica la mobilità lenta e nostra forza è vedere lontano. Non è un abuso edilizio la ciclovia perchè rispetta tutti i criteri. Dal 2016 gli incidenti in via del Mare sono scesi da 7 a 2,3". 

Walter Berghella

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