Lanciano. Aggressione al supercarcere: detenuto appicca incendio e bastona agente. Intossicata una guardia

Mini telefonini che entrano in prigione, come fossero caramelle, e se vengono scovati, succede il pandemonio. Come è capitato ieri pomeriggio, allorquando un detenuto nordafricano ha scatenato l’inferno nel reparto "Nuovi giunti". Cella distrutta e agente picchiato. In definitiva sono stati due gli assistenti capo che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche in ospedale.

L’ennesima aggressione al supercarcere di Lanciano (Ch)  ai danni della polizia penitenziaria viene denunciata dai sindacati Sappe, Uil-Pa, Sinappe, Cnpp, Cisl.  La violenta reazione dell'extracomunitario è scattata dopo che è stato punito disciplinarmente per il possesso di un mini cellulare. "Non accettando la sanzione, - spiega il coordinamento sindacale - ha fatto a pezzi tutto quanto era all'interno della propria cella, dando poi fuoco agli arredi, con  il fumo  che ha invaso l’intera sezione mettendo in pericolo gli altri ristretti e se stesso". L’immediato intervento delle guardie ha fatto sì che non ci fossero ulteriori danni, "ma - è la denuncia - al momento di aprire la cella per spegnere l’incendio, il detenuto si è scagliato contro il primo poliziotto che si è trovato di fronte, bastonandolo, con inusitata violenza, con il piede del tavolo in legno divelto in precedenza. L’assistente capo è stato colpito in pieno volto e ha avuto 15 giorni di  prognosi dal Pronto soccorso, mentre un suo collega è rimasto intossicato dal denso fumo che aveva invaso il corridoio, riportando tre giorni di prognosi".

Per i sindacati "vale la pena rimarcare come sia peggiorata la condizione lavorativa all’interno dell’istituto frentano da quando, a seguito dell’accorpamento del Provveditorato regionale Abruzzo e Molise con quello del Lazio, il nostro istituto vede sempre più assegnazioni di detenuti "particolari". E quel reparto all’avanguardia a custodia attenuata che doveva essere il fiore all’occhiello di questo carcere si è rivelato essere solo un altro container... di difficile gestione. La contestata apertura di una nuova sezione – prosegue  il coordinamento- si è rivelata esattamente, purtroppo, quella prospettata dalle organizzazioni sindacali che erano in protesta all’esterno del carcere mentre all’interno si tagliavano nastri e si aprivano bottiglie di spumante".

"Il personale – evidenzia - è sempre meno a fronte di un numero di detenuti che oggi è arrivato a superare le 300 unità. Giova ricordare che la sezione teatro della follia di ieri già in passato è stato più volte protagonista di tragedie sfiorate. Parliamo di un reparto che non ha normali finestre; all’interno delle stanze detentive vi sono solo finestre orizzontali poste in alto che si aprono solo parzialmente, mentre sono completamente assenti quelle nel corridoio. Come si può facilmente intuire può diventare in caso di incendio, ed è la seconda volta che capita, una trappola mortale, anche per quanti sono costretti ad intervenire senza alcuna protezione. Questa volta però non possiamo esimerci dal chiedere la chiusura di quella sezione che secondo noi non è a norma. E non possiamo non chiederci come mai nessuna delle ispezioni passate negli anni a Lanciano ha costatato tale criticità".

Walter Berghella

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