Lanciano. Oggi e sabato altri due appuntamenti per

Continua l’opera di promozione culturale-artistico del progetto "Chiese aperte" a Lanciano (Ch). Due gli appuntamenti in programma in questa settimana: oggi alle 21.30 è prevista la visita guidata alla chiesa di San Biagio, nel quartiere di Lancianovecchia a cura di Domenico Maria Del Bello, ispettore archivistico onorario per l’Abruzzo.

La chiesa di San Biagio, dopo la demolizione di San Maurizio avventa nel XIX secolo, è la più antica della città di Lanciano essendo citata in un documento del 1059. Essa fu parrocchia fino al 1827 e rimase aperta al culto fino al 1860 anno in cui venne sconsacrata. Tornò ad essere riaperta al culto nel secondo dopoguerra diventando sede della Confraternita di Maria Santissima dei Raccomandati, che vi si trasferì dalla distrutta chiesa di San Giovanni.

Il campanile, ornato da una bifora a sesto acuto nel secondo ordine, che si eleva sopra la chiesa, e un’elegante finestra, pure a bifora, nella parte più bassa fu innalzato nel 1345 ed in origine ospitava alla sua base una piccola cappella dedicata a San Giorgio di cui rimane il piccolo portale gotico.

L’interno è caratterizzato dalla semplice copertura a capriate ma conserva, dell’antico apparato decorativo, una rarissima lunetta in stucco dipinto di epoca tardo medievale raffigurante l’Annunciazione come pure si è conservato il suggestivo ipogeo romanico, che con ogni probabilità è il più antico luogo di culto, costituito da un unico ambiente absidato.

All’interno della chiesa si possono ammirare tre statue lignee la più antica delle quali è quella di S. Biagio, risalente al XIV secolo. Vi sono poi la settecentesca statua di San Isidoro Agricola della bottega dello scultore lancianese Domenico Renzetti, e la Madonna della Candelora capolavoro di scultura barocca napoletana che si deve alla mano dello scultore Giacomo Colombo.

La sera del 3 febbraio la chiesa viene aperta ai fedeli e vi si svolge la tradizionale benedizione della gola. Una leggenda ritiene che, avviandosi il Santo Vescovo al supplizio, avrebbe salvato dal soffocamento, posandogli una mano sulla gola, un bambino cui era rimasta di traverso la spina di un pesce. San Biagio fu anche protettore della corporazione dei cardatori, antichi lavoratori della lana, che per il loro lavoro utilizzavano un tempo i fiori spinosi del cardo.

Invece, sabato 20 luglio, alle 17, al Museo diocesano (ingresso da via Finamore, n. 32) nell’ambito del corso di formazione “Chiese aperte” Maurizio Quagliolo, docente e segretario generale di Herity International, terrà un laboratorio tecnico-pratico di due ore relativamente a sicurezza e manutenzione ordinaria dei beni culturali.

L’iniziativa è resa possibile dall’accordo tra Herity International e l’associazione “Santa Casa” per sviluppare un ciclo di lezione sul tema della conservazione preventiva del patrimonio artistico, quella serie di buone prassi per contenere il degrado dei monumenti e delle opere d’arte evitando di dover intervenire con azioni complesse e costose.

Le attività della Santa Casa sono rese possibili grazie al sostegno dell’8x1000 alla Chiesa Cattolica e al contributo di Banca di Credito Cooperativo Sangro Aventino, con il patrocinio di Arcidiocesi di Lanciano Ortona, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Comune di Lanciano, Unpli Unione Nazionale Pro Loco d'Italia – Abruzzo.

Quello di “Chiese aperte” è un progetto che vede Lanciano come città laboratorio.

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