Lanciano. Derubato parroco di Treglio. 'L'anziana madre scaraventata a terra'. Presi pure i soldi delle campane
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Strattonata e violentemente gettata a terra. Per fuggire i due delinquenti non hanno badato alle buone maniere. "Siamo ancora scossi, provati. Soprattutto i miei genitori che per la loro età hanno subito uno shock". Don Massimo Storelli (nella foto), 49 anni, parroco di Treglio (Ch) nella chiesa Maria Santissima dell'Assunta dall’ottobre scorso, racconta la propria disavventura. Ritesse le fila del discorso: "Sono spaventato. Di sera stiamo in casa adesso con le tapparelle chiuse. Paura tanta. Emerge all'imbrunire, è come un nodo alla gola”. Il sacerdote e i suoi genitori nei giorni scorsi sono stati derubati da due africani nel proprio appartamento di Lanciano (Ch), nel quartiere Santa Rita. “Mia madre Elvira se l’è vista davvero brutta, a 79 anni: ruzzolare a terra per aver scoperto il furto è stata un’esperienza dolorosa. Mio padre,78 anni, è stato travolto dal fattaccio”.  Cos’è accaduto? “Io stavo in parrocchia, mentre i miei erano usciti verso le 17.50. Alle 8 di sera rientrando si sono imbattuti in due uomini”. Era la sera del 13 settembre scorso. 

"Mia madre e mio padre, aprendo la porta di casa, hanno incrociato i ladri in corridoio, dopo aver rovistato fra la zona notte e la sala-soggiorno”. Scoperti, sono fuggiti dalla porta principale, vicino alla quale erano i coniugi, scaraventando a terra lei, che è rotolata sul pavimento. Invece il padre del sacerdote, Francesco, è rimasto impietrito e bloccato non potendo neanche risollevare la moglie. Vittime di gente spregiudicata.
A compiere il fatto "due africani, uno corporatura robusta e felpa con cappuccio nero. L’altro invece - viene fatto presente - indossava un cappellino di color jeans”. La signora ha notato un particolare: il viso tondo e le labbra grandi. Marcatamente grandi.
  
Dalla casa situata in via Giuseppe Spataro, nello stesso quartiere di Santa Rita dove per tre anni è stato vice-parroco, i furfanti hanno trafugato soldi per circa mille euro. "Circa 700 euro - viene fatto presente - erano destinati, come acconto,  a chi ci ha riparato le campane in parrocchia. Gli altri 250-300 erano piccoli soldi in moneta custoditi dentro un salvadanaio in terracotta che è stato rotto dai malviventi”. Non solo, nel poco tempo a disposizione, i due ladri  prelevato anche piccoli oggetti in oro: “Cose alle quali ero affettivamente legato, come una catenina con ciondolo del mio battesimo”, dice don Massimo, "ed anche una crocetta, un dono che mi fu fatto in occasione del diaconato". 

"I miei genitori sono ancora increduli. Mamma è dolorante per la caduta, papà è invece emotivamente provato. Sa, l’età, la sorpresa, e poi la cosa che più ti dà fastidio è quella di aver avuto estranei in casa che hanno rovistato fra le tue cose più care o intime”. 
Pur avendo il portoncino di casa blindato non è stato sufficiente: "I delinquenti sono entrati dalla porta finestra sul balcone che si trova al secondo piano. Come degli uomini-ragno sono saliti probabilmente sfruttando i tubi esterni del gas. Col piede di porco hanno forzato la finestra e sono entrati".
Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri della compagnia di Lanciano che attualmente stanno conducendo le indagini.  

Lo scorso 29 maggio un altro sacerdote della diocesi di Lanciano-Ortona, don Leo Di Felice, è stato derubato in casa dopo essere caduto in un tranello messo a punto da parte di alcuni malviventi.

29 settembre 2018

Alessandro Di Matteo
Ha collaborato Marianna Di Desidero

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