Interviste di Abruzzolive.tv a Salvo Vitale e a Faro Di Maggio, amici di Peppino Impastato, con il quale hanno condiviso, anche attraverso l'esperienza di Radio Aut, numerose battaglie sociali e politiche anti mafia.

Peppino, divenuto un personaggio scomodo, fu assassinato dalla mafia nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1978, a pochi giorni dalle elezioni comunali a Cinisi, dove viveva e operava. Venne picchiato a morte e fatto saltare in aria con sei chili di tritolo. Fu dilaniato dall’esplosione e brandelli di lui furono ritrovati lungo un tratto della ferrovia che collega Palermo a Trapani.

L’agghiacciante notizia, quel giorno, venne oscurata da un’altra morte illustre, quella di Aldo Moro, ex premier e deputato della Democrazia Cristiana per mano delle Br.

Gli inquirenti e i carabinieri liquidarono la fine di Peppino come "atto terroristico" ordito dalla stessa vittima e finito male e poi come suicidio. Solo dopo 16 anni di battaglie, portate avanti dal fratello Giovanni e dalla madre Felicia, la verità venne a galla.

Fu il magistrato Rocco Chinnici a dichiarare, per primo, la morte di Impastato omicidio e ad imputarlo alla mafia. La lunga vicenda giudiziaria si chiuderà solo l’11 aprile 2002 con l’ergastolo per Tano Badalmenti, mandante del delitto, mai pentito, che abitava a pochi passi da Peppino.

Il boss morirà in prigione, senza essere riuscito a fermare l'"onda pazza" di quel giovane siciliano che andava ripetendo: "La mafia è una montagna di merda". 25 nov. 2024

A cura di SERENA GIANNICO e MASSIMILIANO BRUTTI

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Il video contiene immagini del film "I Centro passi"; il video sulla casa di Badalamenti preso dal canale You Tube della giornalista Maria Rosa Pavia del 3 ottobre 2011; l'intervista della mamma invece è dal canale You Tube "Non sento ma leggo"

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