Morì schiacciato in incidente sul lavoro in Sevel: in tre a processo

Per il tragico decesso in Sevel dell’operaio esterno Cristian Terilli, 28 anni, di Pignataro Interamna (Frosinone), il gup di Lanciano, Giovanni Nappi, ha stabilito il rinvio a giudizio per alcuni degli indagati.

Sono accusati di omicidio colposo tre appartenenti alla Comau di Torino, azienda della galassia ex Fca che vinse l’appalto, e della ditta di subappalto Sinergia srl di Cassino. Uscita di scena la Sevel i cui responsabili sono stati prosciolti per l’assoluta estraneità ai fatti sul tragico evento, avvenuto il 3 gennaio 2020. Dunque assolti i rispettivi responsabili aziendali e della sicurezza Sevel, Angelo Coppola e Aleandro Oviedo Martin. 

Terilli rimase schiacciato dal crollo di un impianto robotico. Nessuna valutazione di rischio, accusava il pm Serena Rossi, sulla caduta dei bilancini durante le fasi dello smontaggio dalla linea tiranti trattandosi di un’operazione di adeguamento e modifica del macchinario, non prevista dai relativi manuali di uso e manutenzione. 

Ora ci sarà il rito abbreviato, il prossimo 22 maggio, per Renato Di Carlo, legale rappresentante e datore di lavoro della Sinergia, difeso dall’avvocato Giancarlo Visone, mentre processo ordinario, il 19 settembre, per Giancarlo Torrice, sempre della Sinergia, difeso da Sandro Salera, e Pietro Ottavis della Comau, difeso dall’avvocato Giovannandrea Anfora.

Per la Procura frentana ci fu negligenza, imperizia e imprudenza nonché violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo sfortunato Terilli morì per trauma da schiacciamento addomino - toracico a seguito dell’improvviso abbassamento del bilancino sotto il quale stava lavorando a seguito dello spostamento del martinetto idraulico posto sotto la traversa della testata della linea prima della stazione OP10. 

Ha lasciato la moglie Michela e due bimbi, una femmina, ora 8 anni, e un maschietto di 4. 08 dic. 2022

WALTER BERGHELLA

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